LUCERNA (awp/ats) - Chemie+Papier Holding (CPH) verso la scissione: l'obiettivo del gruppo industriale lucernese - che controlla l'ultima cartiera ancora esistente in Svizzera, quella di Perlen (LU) - è di scorporare il settore della carta, considerato molto volatile, dal ramo dei prodotti chimici e degli imballaggi. Si arriverà così a due società indipendenti.

"Continuiamo a credere che tra cinque o dieci anni ci sarà ancora bisogno di carta per la stampa", afferma il presidente della direzione Peter Schildknecht in un colloquio con l'agenzia finanziaria Awp. Ma per rendere il comparto chimica e imballaggi più trasparente e prevedibile per gli investitori, "la separazione è il passo giusto", si è detto convinto il manager. Sul tema dovrà esprimersi l'assemblea degli azionisti, convocata a titolo straordinario il 20 giugno.

I piani aziendali sono piaciuti in borsa: nel pomeriggio l'azione CPH guadagnava il 4%. Il titolo si presenta in progressione dell'1% rispetto a inizio gennaio, mentre sull'arco di un anno la performance rimane negativa nella misura del 5%.

CPH è un gruppo industriale diversificato e attivo a livello internazionale, con radici che risalgono sino al 1818. Oggi le sue attività includono lo sviluppo e la fabbricazione di prodotti chimici, carte e pellicole per imballaggi farmaceutici. La società ha stabilimenti in Svizzera, Germania, Bosnia-Erzegovina, Stati Uniti, Brasile e Cina. Dal 2001 l'azienda è quotata alla borsa svizzera. Nel 2023 ha conseguito un fatturato di 624 milioni di franchi e un utile netto di 79 milioni.