BERLINO (awp/ats/ans) - La decisione di Deutsche Bank di costringere i suoi dipendenti a recarsi in ufficio più spesso ha suscitato aspre critiche interne, dimostrando le difficoltà di invertire una politica di massiccio ricorso allo smart working introdotta durante la pandemia di Covid. Lo segnala da ieri il sito di Bloomberg.

Da quando la grande banca tedesca ha ridotto il tempo in cui il personale può lavorare da casa, un gran numero di dipendenti ha espresso commenti critici su una bacheca elettronica interna, secondo una nota inviata giovedì scorso dall'amministratore delegato Christian Sewing e dal direttore operativo Rebecca Short. I due dirigenti, che hanno approvato la decisione iniziale, hanno ora in programma nuovi colloqui con i rappresentanti dei lavoratori in merito ai cambiamenti, si legge nella nota di cui Bloomberg ha preso visione.

Stephan Szukalski, che dirige il sindacato Dbv, ha dichiarato via e-mail: "C'è un'enorme resistenza tra il personale" al cambiamento di politica. La Deutsche Bank non ha abbastanza spazio negli uffici per attuare le regole e molti dipendenti si lamentano già per gli ingorghi, ha detto Szukalski, che fa anche parte del consiglio di vigilanza della banca.

Due settimane fa Deutsche Bank aveva comunicato ai dipendenti che, a partire da giugno, tutto il personale dovrà andare in ufficio almeno tre giorni alla settimana: un cambio netto rispetto alla politica introdotta durante la pandemia di Covid che consentiva a molti dipendenti di lavorare da casa fino al 60% del tempo.