Il governo si aspetta che il nuovo amministratore delegato di EDF proponga un nuovo piano strategico per l'azienda elettrica statale entro la fine di giugno 2023, secondo una dichiarazione di missione inviata a Luc Rémont all'inizio di dicembre dal Primo Ministro, Elisabeth Borne.

Il gruppo, che sta per essere completamente rinazionalizzato, si trova ad affrontare operazioni di manutenzione e problemi di corrosione che stanno minando la disponibilità delle sue centrali nucleari, e gli è stato chiesto di contribuire a limitare l'aumento delle tariffe elettriche, che peseranno molto sui risultati del 2022.

EDF ha anche visto l'esecutivo abbandonare nell'estate del 2021 un importante piano di riorganizzazione, noto come 'Hercule', che avrebbe dovuto accompagnare una riforma della normativa nucleare francese che avrebbe dovuto darle nuove risorse finanziarie, ma le cui modalità di attuazione hanno suscitato una forte opposizione legata ai timori di smantellamento.

"In un momento in cui il progetto Hercule è stato abbandonato, vorrei che lei proponesse, insieme a tutti gli stakeholder dell'azienda, una nuova tabella di marcia strategica, operativa e finanziaria per il futuro di EDF, nella prima metà del 2023", ha scritto Elisabeth Borne nella sua lettera del 9 dicembre, rivelata da Les Echos e disponibile a Reuters.

Il Primo Ministro ha anche stabilito che le priorità per Luc Rémont, nominato alla fine di novembre, sono quelle di riportare la produzione di EDF in Francia "ad un livello coerente con (...) i migliori comparabili internazionali", di controllare i tempi e i budget dei progetti nucleari in corso e di invertire "a lungo termine (...) la traiettoria finanziaria dell'azienda", che è fortemente indebitata.

In particolare, il CEO di EDF dovrà proporre a gennaio "obiettivi ambiziosi e quantificati per aumentare le prestazioni della flotta nucleare" e presentare nel primo semestre dell'anno un'analisi delle cause della scarsa disponibilità delle centrali, secondo la lettera di incarico del Primo Ministro.

Elisabeth Borne ha anche sottolineato la necessità per EDF di sviluppare la sua attività di esportazione "in modo mirato", "in linea con le (sue) capacità finanziarie e industriali", e di tornare a generare un flusso di cassa positivo "il prima possibile", adattando e dando priorità agli investimenti e continuando ad impegnarsi per controllare i costi e i rischi.

Il 16 dicembre, pochi giorni dopo l'invio della lettera di Elisabeth Borne, EDF ha annunciato che il progetto del reattore nucleare EPR di Flamanville (Manche) sarebbe stato ulteriormente ritardato e avrebbe avuto un costo maggiore - ora stimato in 13,2 miliardi di euro per un avvio previsto per il primo trimestre del 2024 - a causa di lavori di riparazione delle saldature più difficili del previsto.

L'ufficio del Primo Ministro non ha commentato immediatamente la lettera di incarico inviata a Luc Rémont. (Relazione di Benjamin Mallet; con Elizabeth Pineau, a cura di Bertrand Boucey)