ROMA (MF-DJ)--"Grazie alle risorse del Pnrr, siamo riusciti a raddoppiare l'investimento italiano nel settore Spazio. Si tratta di un investimento totale di 4,6 miliardi che ci consente oggi di imprimere una nuova ambizione strategica italiana sullo spazio, intervenendo su 4 macro direttrici di intervento".

Lo ha detto il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione

digitale, Vittorio Colao, nell'ambito dell'esame del ddl per la ratifica

ed esecuzione del trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica

francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26

novembre 2021. "Il budget italiano impiegato sullo spazio poteva già contare su: circa 2 miliardi di finanziamenti del piano triennale dell'Agenzia Spaziale Italiana, che abbiamo sbloccato a fine 2021 con il Dpcm di assegnazione delle risorse ad Asi e 300 milioni per la quota della partecipazione italiana al programma Artemis con la Nasa, che abbiamo rifinanziato nell'ultima legge di bilancio", ha ricordato Colao sottolineando che "a questo budget nazionale si aggiungono i 2,3 miliardi del Pnrr: di cui 1,47 miliardi dalla Rrf europea e 800 milioni dal fondo complementare. Anche questi ultimi sono stati già integralmente assegnati ai diversi soggetti attuatori".

Il Trattato del Quirinale "ha due obiettivi: quello di breve periodo, teso a consolidare i rapporti economici e commerciali tra Italia e Francia. E uno di piú lungo periodo, orientato a costruire una roadmap di piú intensa collaborazione istituzionale per rafforzare la posizione dei 2 Paesi nel contesto dell'Unione", ha proseguito Colao sottolineando che

"nell'immediato, il Trattato mira a consolidare i rapporti

commerciali e di cooperazione industriale tra Italia e Francia".

I 2 Paesi - rispettivamente la seconda e terza economia d'Europa - hanno giá una consolidata relazione economica", ha precisato Colao sottolineando che "il Trattato di cooperazione riconosce l'importanza di questa relazione politico-economica e dal nostro punto di vista rappresenta un significativo un salto di qualitá, perchè espande ulteriormente i legami economici e industriali tra i 2 Paesi, con particolare riferimento ai settori della doppia transizione ambientale e digitale dove lo spazio gioca un ruolo primario; e favorisce un avvicinamento in chiave di alleanza europeista su importanti dossier strategici: la politica industriale, la ricerca, l'istruzione, la politica di bilancio Ue. Si pone particolare attenzione alla dimensione esterna delle politiche dell'Unione: aff"ari esteri, politica di sicurezza e difesa, politica migratoria e d'asilo".

"Le filiere industriali italiane e francesi sono già strettamente integrate in molti settori: dall'automobilistico al farmaceutico, dalla

microelettronica all'aerospazio, dall'agro-alimentare alla moda. Ci sono

3000 aziende francesi attive in Italia e 1700 imprese italiane in Francia. Nel 2021, l'interscambio commerciale ha raggiunto 90 miliardi di euro. La Francia è il principale investitore estero in Italia, con uno stock del valore di 88 miliardi al 2020, nonché il principale destinatario di investimenti italiani in Europa, con uno stock di circa 43 miliardi. Le integrazioni tra aziende italo-francesi hanno creato veri e propri player globali nella manifattura, nel settore a me più vicino come ST Microelectronics; altri più recenti, come EssilorLuxottica e Stellantis", ha concluso.

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1211:01 mag 2022


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May 12, 2022 05:02 ET (09:02 GMT)