MILANO (MF-DJ)--In un contesto di forte ritardo, caratterizzato da gap strutturali rilevanti, l'alta tecnologia rappresenta un'importante leva per la crescita del Mezzogiorno, favorendo lo sviluppo di competenze ed occupazione qualificata, attirando investimenti innovativi e innalzando il contenuto tecnologico delle esportazioni. Già oggi è rilevante l'incidenza dell'alta tecnologia sul territorio. In Italia il peso di questi settori, in termini di addetti, raggiunge il 17,5%, sull'occupazione complessiva.

A sostenerlo è Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, nel suo intervento nel corso del convegno "Nuovo sviluppo al Sud", organizzato da Intesa Sanpaolo e Fondazione R&I in collaborazione con Gei (Gruppo Economisti di Impresa) e Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno).

Le regioni del Mezzogiorno si posizionano su un livello solo leggermente inferiore (16,9%) ma in quattro di esse (Sicilia, Sardegna, Calabria e Campania), l'incidenza dell'alta tecnologia supera quella osservata a livello nazionale, grazie anche alla presenza di alcune grandi imprese.

In Sicilia, spiega una nota, l'alta tecnologia pesa più di un quinto sull'occupazione totale regionale, grazie alla specializzazione nel settore Ict, mentre in Campania e in Puglia emerge la rilevanza del settore aerospaziale. In generale sono presenti 6 poli ad alta tecnologia, a cui si affiancano altre molteplici esperienze specializzate in tecnologie avanzate (automotive, meccatronica, servizi Ict). Si delinea un tessuto produttivo, seppur caratterizzato da un'elevata eterogeneità, vivace e dinamico. L'analisi su un campione di oltre 10.400 bilanci di imprese del Mezzogiorno evidenzia crescite di fatturato più intense e migliori margini per le imprese ad alta tecnologia rispetto alle aziende di altri settori. Segnali positivi si sono osservati anche per quanto riguarda le esportazioni, che nel 2019 si sono posizionate su livelli pari a 6,8 miliardi di euro, l'11% sul totale italiano.

Un aspetto interessante da sottolineare, e che può rappresentare un asset importante per lo sviluppo futuro delle imprese del Mezzogiorno riguarda la cooperazione tra i diversi player presenti sul territorio: il 42,2% delle aziende meridionali dichiara di aver svolto attività di R&S in collaborazione con altri soggetti esterni, un dato superiore alle media taliana (31,8%). Questa attitudine rappresenta una leva importante per favorire i processi di open innovation e trasferimento tecnologico (anche per il successo del Competence Center Meditech di Campania e Puglia). Il potenziamento del tessuto produttivo nei settori ad alta tecnologia è cruciale anche per mantenere sul territorio le competenze che attualmente cercano opportunità altrove. Nel periodo 2012-2018 circa 132mila laureati sono infatti partiti dal Mezzogiorno, verso altre regioni italiane o all'estero.

com/cce

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2017:20 gen 2021

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