Al netto delle poste non ricorrenti - tra cui proventi per la cessione di immobili a Milano - l'utile del periodo segnato dal lockdown si colloca a 76,7 milioni a fronte dei 99,3 milioni del primo trimestre 2020.

Il margine di interesse si è attestato a 398,3 milioni, in calo di 1,7% su trimestre per la contrazione del contributo dell'Ifrs9 derivante dai crediti deteriorati.

Le commissioni nette hanno raggiunto i 403,3 milioni, sotto i 420,5 milioni dei tre mesi a marzo, ma "più che soddisfacenti data la situazione operativa", sottolinea Ubi.

Reduce dal lungo confronto con Intesa sull'offerta di scambio e acquisto che l'istituto guidato da Carlo Messina ha concluso la scorsa settimana con adesioni pari al 90,2%, Ubi riporta un calo dei costi dell'1,4% trimestre su trimestre nonostante i maggiori oneri operativi legati all'emergenza Covid e all'Opas.

Nel secondo trimestre le rettifiche nette su crediti si sono collocate a 180,8 milioni, rispetto ai 155,6 del trimestre precedente, portando ad una crescita della copertura dei credii deteriorati di circa 1 punto percentuale.

Le rettifiche nette su crediti effettuate nel trimestre proiettano un costo del credito annualizzato di 85 punti base, da 73 pb del primo trimestre.

(Valenina Za, Andrea Mandalà, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)