Circa il 64% degli intervistati nel sondaggio di due giorni completato mercoledì - tra cui il 61% dei Democratici e il 66% dei Repubblicani - non è d'accordo con l'affermazione che i politici della capitale possono "mettere da parte le differenze di parte per il bene della nazione".

Circa il 27% di tutti i partecipanti al sondaggio online si è detto d'accordo con l'affermazione e il 9% ha dichiarato di non saperlo.

Le dispute tra Repubblicani e Democratici hanno innescato tre chiusure parziali del governo a Washington negli ultimi dieci anni e all'inizio di quest'anno hanno portato il governo federale a pochi giorni dal default su un debito di 31.400 miliardi di dollari.

Questa settimana le lotte repubblicane hanno portato la Camera dei Rappresentanti ad estromettere il Presidente Kevin McCarthy, dopo che questi si era affidato ai voti democratici per approvare una legge che evitasse lo shutdown del governo nel fine settimana.

La stragrande maggioranza degli intervistati ha sentito parlare del prossimo shutdown, mentre solo il 13% ha dichiarato di non averne sentito parlare.

Solo il 43% degli intervistati ha dichiarato di essere d'accordo sul fatto che il Congresso sia stato in grado di svolgere la sua funzione di base, ossia approvare le leggi per far funzionare il governo, rispetto al 47% che non è d'accordo.

Per essere sicuri, il governo federale è stato in grado di funzionare anche se la cooperazione bipartisan al Congresso è diminuita negli ultimi decenni, e finora le chiusure del governo sono state di portata limitata.

Gli americani hanno da tempo una visione negativa del Congresso, e il sondaggio ha mostrato che circa il 35% degli intervistati vede la Camera dei Rappresentanti in modo sfavorevole, mentre il 39% vede il Senato in questo modo.

Il sondaggio è iniziato martedì prima del voto che ha estromesso McCarthy dal suo incarico, lasciando la Camera senza leader.

Il sondaggio Reuters/Ipsos è stato condotto online e a livello nazionale, intervistando 1.005 adulti statunitensi. Aveva un intervallo di credibilità, una misura di precisione, di circa 4 punti percentuali in entrambe le direzioni.