Le azioni di Telecom Italia (TIM) non sono riuscite a mantenere i guadagni iniziali lunedì, invertendo la direzione dopo che il consiglio di amministrazione della compagnia telefonica ha approvato la vendita della sua rete fissa alla società di private equity statunitense KKR.

L'operazione da 19 miliardi di euro (20,4 miliardi di dollari) è un elemento chiave del piano dell'amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, per rilanciare l'ex monopolio telefonico, pieno di debiti. Il piano è sostenuto dal governo italiano, ma ha suscitato il dissenso del primo azionista Vivendi.

Inizialmente le azioni avevano aperto in rialzo del 4,4%, ma le contrattazioni sono state interrotte ripetutamente a causa dell'eccessiva volatilità. Alle 0859 GMT erano in calo di circa il 4%.

TIM è da tempo alla ricerca di un'operazione di trasformazione che rimodelli un'azienda frenata dal debito. L'accordo con KKR la renderebbe il primo gruppo di telecomunicazioni in un grande Paese europeo a separarsi dalla rete fissa.

Tuttavia, l'opposizione del gruppo francese Vivendi, che possiede il 24% di TIM, ha gettato un'ombra.

Vivendi ha dichiarato nella tarda serata di domenica di ritenere "illegale" la decisione di procedere senza un voto degli azionisti e che avrebbe utilizzato "tutti i mezzi legali a sua disposizione per contestare" la mossa.

Gli analisti di Equita, che hanno un rating "buy" su TIM, hanno detto di aspettarsi che l'accordo proceda.

"Crediamo che le possibilità di bloccare la transazione in questa fase siano limitate", hanno dichiarato in una nota.

(1 dollaro = 0,9306 euro) (Servizio di Giulia Segreti, a cura di Keith Weir e David Goodman)