Il Jet Propulsion Laboratory della NASA, nel sud della California, ha scelto Microchip Technology Inc. di Chandler, Arizona, per sviluppare un processore High-Performance Spaceflight Computing (HPSC) che fornirà almeno 100 volte la capacità di calcolo degli attuali computer per voli spaziali. Questa capacità chiave farebbe progredire tutti i tipi di missioni spaziali future, dall'esplorazione planetaria alle missioni sulla superficie lunare e marziana. Microchip progetterà, disegnerà e consegnerà il processore HPSC nell'arco di tre anni, con l'obiettivo di impiegarlo nelle future missioni di esplorazione lunare e planetaria.

L'architettura del processore di Microchip migliorerà in modo significativo l'efficienza di calcolo complessiva per queste missioni, consentendo di scalare la potenza di calcolo in base alle esigenze della missione. Il design sarà anche più affidabile e avrà una maggiore tolleranza ai guasti. Il processore consentirà ai computer delle navicelle spaziali di eseguire calcoli fino a 100 volte più veloci rispetto agli attuali computer spaziali all'avanguardia.

Come parte dei continui sforzi di partnership commerciale della NASA, il lavoro si svolgerà nell'ambito di un contratto da 50 milioni di dollari a prezzo fisso, con Microchip che contribuirà con costi significativi di ricerca e sviluppo per completare il progetto. L'attuale tecnologia informatica qualificata per lo spazio è progettata per affrontare la parte più impegnativa dal punto di vista computazionale di una missione – una pratica che porta a una progettazione eccessiva e a un uso inefficiente della potenza di calcolo. Ad esempio, una missione sulla superficie di Marte richiede un movimento di dati ad alta velocità e calcoli intensivi durante la sequenza di atterraggio planetario.

Tuttavia, la mobilità di routine e le operazioni scientifiche richiedono meno calcoli e compiti al secondo. La nuova architettura del processore di Microchip offre la flessibilità di far fluire la potenza di elaborazione a seconda dei requisiti operativi attuali. Alcune funzioni di elaborazione possono anche essere disattivate quando non vengono utilizzate, riducendo il consumo energetico.

Questa capacità consentirà di risparmiare una grande quantità di energia e di migliorare l'efficienza informatica complessiva delle missioni spaziali.