Il titolo Pandora A/S presenta una configurazione tecnica di medio termine positiva. Sembra il timing opportuno per prendere il treno del rialzo.
Riassunto
● La società gode di fondamenta solide. Oltre il 70% delle aziende presenta dati peggiori in termini di crescita, redditività, indebitamento e visibilità.
● Secondo Refinitiv, il punteggio ESG dell'azienda relativo al proprio settore d'attività è positivo.
Punti forti
● Il ratio EBITDA/fatturato dell'azienda è relativamente importante e genera margini elevati al netto di svalutazioni, ammortamenti e tasse.
● La società genera margini elevati e sembra essere molto redditizia.
● Negli ultimi 12 mesi, le aspettative di reddito futuro sono state riviste più volte al rialzo.
● Gli analisti sono chiaramente ottimisti sulle prospettive di fatturato e hanno recentemente rivisto al rialzo le stime sull'evoluzione dell'attività.
● Negli ultimi quattro mesi, il prezzo obiettivo medio degli analisti è stato ampiamente rivisto al rialzo.
● Negli ultimi dodici mesi, gli analisti del consensus hanno ampiamente rivisto in maniera positiva il loro giudizio sull'azienda.
● La visibilità relativa all'attività del gruppo appare relativamente buona date le stime generalmente concordi tra gli analisti.
● Storicamente, il gruppo ha registrato dati di attività superiori alle aspettative.
Punti deboli
● Con un valore aziendale stimato di 3.4 volte il fatturato dell'esercizio in corso, la società sembra avere una forte valorizzazione.
● Rispetto al valore dei suoi attivi tangibili, la valorizzazione dell'azienda appare relativamente elevata.
Pandora A/S è specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di gioielli e articoli correlati. Le vendite nette si suddividono per famiglia di prodotti come segue: - ciondoli e portafortuna (78%); - altri (22%): anelli, collane, ciondoli, orecchini, catene e diamanti. Alla fine del 2023, il Gruppo aveva 6.686 punti vendita (di cui 2.651 concept store) in tutto il mondo. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Danimarca (0,1%), Stati Uniti (29,9%), Regno Unito (14,4%), Italia (9,7%), Germania (4,9%), Australia (4,8%), Francia (4,5%), Cina (2,8%) e altro (28,9%).