Il Gruppo PLC è attivo nel mercato italiano ed europeo delle energie rinnovabili (in particolare nel settore eolico, fotovoltaico e idroelettrico, nonché, dal 2020, nel settore del biogas e del biometano tramite la controllata Schmack Biogas. Ad oggi, il portafoglio del Gruppo PLC si compone di oltre 250 MW costruiti e in costruzione nell'ambito di progetti BOT (Build Operate and Transfer), oltre 500 MW installati come EPC (Engineering, Procurement and Construction) nei settori dell'eolico e fotovoltaico e oltre 5,4 GW gestiti nell'ambito dell'O&M (Operation & Maintenance) e dei servizi.
La strategia di crescita del Gruppo PLC, in linea con la Roadmap al 2024 comunicata quest'anno alla comunità finanziaria, è volta alla sua trasformazione in un Integrated Service Provider (ISP) internazionale e multitecnologico. Riteniamo, infatti, dichiara l'Amministratore Delegato Michele Scoppio che "l'utilizzo di tecnologie innovative possa svolgere un ruolo chiave nella transizione energetica, superando molte delle barriere che attualmente ostacolano lo sviluppo delle FER."
L'AD ribadisce che assistiamo giornalmente allo sviluppo di nuove tecnologie le quali, incrementando le performance tecniche degli impianti, consentono di ridurre sempre di più l'occupazione dei suoli e aumentare la capacità di generazione energetica per metro quadrato di suolo occupato. Ad esempio, nel campo fotovoltaico si sono raggiunti livelli di efficienza dei moduli al silicio mono cristallino che arrivano sino al 23%, mentre nel settore eolico è già oggi possibile l'installazione di turbine della potenza nominale superiore ai 6 MW.
Tornando alle esperienze dirette del gruppo PLC, il nostro modello BOT (Built, Operate and Transfer) ci ha sempre consentito di mantenere un ottimo rapporto con le istituzioni locali: in questi anni, i 250 MW che abbiamo realizzato in questa modalità sono stati contraddistinti da esperienze assolutamente positive in particolar modo con gli enti locali e, in taluni casi, anche con le Soprintendenze, con cui abbiamo gestito notevoli recuperi archeologici. La gestione della fase di sviluppo, insieme a quella costruttiva e manutentiva degli impianti, ci ha, inoltre, permesso di massimizzare gli effetti sul territorio, creando una tangibile ricaduta lavorativa nei luoghi interessati dai nostri interventi.
Vi sono, però, anche ampie possibilità di miglioramento. Le istituzioni dovrebbero aprirsi maggiormente al dialogo, ma soprattutto è necessario che nasca una regia centralizzata. Molto spesso infatti, soprattutto da parte degli uffici periferici, vengono disattese le volontà del legislatore e ci si allontana sempre di più dagli obiettivi dell'agenda politica, rischiando di mettere a repentaglio i target del Green Deal Europeo che, come sappiamo, sono sfidanti. Con gli ultimi Decreti Semplificazioni il legislatore nazionale sembra aver compreso la necessità del settore (sebbene si rimanga in attesa dell'auspicato cambio di passo negli iter autorizzativi per gli impianti eolici di potenza superiore a 30 MW), ma è bene ed è necessario che ora anche la macchina burocratica proceda nella medesima direzione.
Ad esempio, una delle Regioni con le quali il dialogo istituzionale si è reso particolarmente complesso è, negli ultimi tempi, la Basilicata, che sostiene posizioni già più volte censurate dai tribunali amministrativi ed è poco propensa ad avviare un confronto con gli operatori che porterebbe sicuramente a soluzioni "win-win". Gravi problematiche le stiamo vivendo anche in Sicilia a causa di procedimenti eccessivamente lenti. Tale situazione stride evidentemente con il termine di 180 giorni per la conclusione dei procedimenti autorizzativi fissato dal legislatore.
Alcune regioni del Nord Italia sembrano, invece, essere più efficaci ed efficienti nell'analisi delle pratiche autorizzative e questo lo riscontriamo in particolar modo per gli impianti fotovoltaici in regioni come l'Emilia-Romagna, o gli impianti a biogas e biometano in Lombardia. Per l'eolico il discorso è ampliamente differente in considerazione del fatto che la risorsa anemologica è presente quasi esclusivamente nel sud della penisola; pertanto, il Mezzogiorno di Italia non deve lasciarsi sfuggire questa grandissima opportunità e rivendicare il suo ruolo fondamentale in quello che sarà il futuro scenario energetico del Paese.

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PLC S.p.A. published this content on 03 November 2021 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 03 November 2021 11:14:04 UTC.