MILANO (MF-DJ)--Il cda di Saipem ha approvato oggi un aumento di capitale da 2 mld di euro, l'aggiornamento al Piano al 2025 e i conti 2021.

Per quanto riguarda l'aumento, la cui realizzazione è prevista entro la fine dell'anno, i soci Eni e Cdp si sono impegnate a sottoscrivere complessivamente circa il 43% dell'ammontare, in proporzione alle partecipazioni rispettivamente detenute nel capitale della societá;

la restante parte è coperta da un accordo di pre-underwriting con primarie banche italiane e internazionali.

La manovra si articola anche in una nuova linea Rcf fino a 1 miliardo di euro, che sará organizzata entro l'avvio dell'aumento di capitale e rispetto alla quale 7 banche hanno confermato di aver approvato in via preliminare la partecipazione per circa 450 mln, e in linee di firma su base bilaterale da parte di banche che partecipano alla manovra finanziaria per un importo complessivo di circa 1,35 mld. Anche al fine di sostenere il fabbisogno finanziario di breve termine della societá, sino alla realizzazione dell'aumento di capitale, l'operazione prevede un intervento immediato di liquiditá, di importo complessivamente pari a 1,5 miliardi di euro.

L'aggiornamento del Piano 2022-25, invece, stima un Ebitda adjusted di oltre 500 milioni nel 2022 e oltre 1 mld nel 2025. I ricavi sono attesi in crescita con Cagr (tasso di crescita annuo) del 15% nel periodo 2021-2025, con una elevata visibilitá sul fatturato del 2022 per effetto del backlog. Il piano prevede inoltre una riduzione dei costi di struttura nel 2022 per oltre 150 mln e oltre 300 mln a regime nel 2024, partendo dalla base di costi del 2021. Il free cash flow nel 2022 è atteso assorbire cassa per circa 1 mld con ritorno alla generazione di cassa tra il 2023 e il 2024, con free cash flow previsto a circa 700 mln nel 2025.

I mercati di riferimento previsti a maggior crescita sui quali il gruppo si focalizzerá sono: E&C offshore, per il quale si prevede un tasso di crescita annuo nel 2021-25 dell'8%. L'attuale contesto del mercato energetico potrebbe inoltre favorire lo sviluppo di nuove infrastrutture energetiche per la diversificazione dell'approvvigionamento in molti Paesi. Nel piano è previsto un incremento del focus su acquisizioni di attivitá offshore, sia esplorative sia di perforazione, caratterizzate da una piú alta marginalitá grazie alla consolidata posizione competitiva di Saipem.

Il gruppo adotterá una maggiore selettivitá commerciale nel business E&C onshore, in ottica di riduzione dei rischi e di focalizzazione sulla generazione di valore, rispetto ai volumi. Si prevede la riduzione dell'esposizione in segmenti caratterizzati da alta competizione e una rifocalizzazione in contesti dove Saipem può svolgere un ruolo da leader, quali Gnl e gas valorization (impianti urea e ammonia). Nell'orizzonte 2022-25 Saipem ha un piano di acquisizione di progetti E&C onshore di circa 15 mld, in calo del 14% rispetto al piano di Ottobre 2021.

Le prospettive di crescita del mercato offshore wind rimangono attrattive per il gruppo, con una previsione di Cagr 2021-2025 superiore al 30%. Saipem vuole giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica e nell'economia circolare, focalizzandosi in particolare sulla realizzazione di impianti modulari nella filiera per la cattura del carbonio, sul riciclo della plastica e nello sviluppo di tecnologie robotiche di tipo subsea. Nell'orizzonte di piano il gruppo si aspetta di generare acquisizioni di progetti per circa 1,3 mld nelle suddette tecnologie. Sono state inoltre individuate azioni aggiuntive (non incluse nel Piano) che potrebbero apportare potenziale liquiditá addizionale per oltre 1,5 miliardi di euro e che includono la monetizzazione di asset, la rinegoziazione di contratti esistenti e la valorizzazione del business drilling onshore.

Per quanto riguarda il 2021, Saipem ha chiuso l'esercizio con una perdita netta di 2,467 miliardi di euro, in aumento rispetto ai -1,136 mld del 2020. I ricavi sono pari a 6.875 milioni di euro (7.342 mln), l'Ebitda adjusted è negativo per 1.192 mln (positivo per 614 mln) con perdita di 901 milioni di euro nel quarto trimestre.

Alessandro Puliti, direttore generale di Saipem, nella conference call sulla presentazione del piano strategico 2022/25 e sui risultati del gruppo al 2021 ha sottolineato che "a seguito delle dinamiche dei mercati, il piano strategico 2022-25 presentato a ottobre 2021 è stato revisionato fino alle ultime sei settimane. I segmenti Gnl sono diventati i nostri target di riferimento ancor prima della crisi dell'approvvigionamento energetico legata alle ultime settimane e questo, sicuramente, ha giocato a nostro favore. Dopo il conflitto tra Russia e Ucraina il Gnl ha necessariamente assunto un ruolo piú importante. Vogliamo essere parte di questo cambiamento. I rischi esistono", ha proseguito il direttore generale. "Se però guardiamo alle acquisizioni di attivitá offshore, sia E&C sia drilling, siamo partiti con vantaggio. Nell'orizzonte 2022-2025, il gruppo in questi mercati può contare sul vantaggio competitivo acquisito negli anni. I rischi, ribadisco, esistono ma penso siano gestibili. Abbiamo la capacitá di realizzare impianti di rigassificazione come giá accaduto in Italia. Nel momento in cui un cliente ci chiedesse di prendere parte ad un progetto specifico sul Gnl e di realizzarlo, siamo pronti ad affrontare la costruzione".

In merito all'esposizione del gruppo Saipem in Russia, Puliti ha

spiegato che "la situazione è la seguente: abbiamo in totale quattro

contratti in loco e con clienti russi. Il primo è un progetto che

riguarda la raffineria di Mosca il quale si trova in uno stadio molto

avanzato e intendiamo, come giá ribadito, rispettare le sanzioni. Siamo poi partner", prosegue Puliti, "di due joint venture i cui progetti non sono consolidati nei quali però siamo in pareggio tra i lavori effettuati e quanto ci è stato pagato. Il quarto, invece, riguarda il contratto di perforazione di gas in acque artiche con l'utilizzo del Perro Negro 8 che attualmente si trova fuori dalle acque territoriali russe e troverá altri utilizzi giá definiti".

Circa "il taglio dei costi che abbiamo previsto nella manovra

finanziaria e nel piano strategico 2022-2025", il direttore generale ha

sottolineato che "non riguarderá il personale italiano. Non abbiamo

previsto e non pensiamo di dover far ricorso alla cassa integrazione o

agli ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda la razionalizzazione

delle sedi estere, punto fondamentale nel piano, non causerá perdite di

lavoro: al massimo implicherà che il personale espatriato rienterá in

Italia".

lab/ann/mcn

moc

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2518:01 mar 2022


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March 25, 2022 13:01 ET (17:01 GMT)