Le aziende tecnologiche cinesi, dai giganti del settore alle ambiziose startup, si sono riunite questa settimana alla World AI Conference di Shanghai per presentare le loro ultime innovazioni ed esprimere un forte sostegno al settore dell'intelligenza artificiale del Paese, nonostante le sanzioni degli Stati Uniti.

Più di 150 prodotti e soluzioni legate all'AI saranno esposti alla conferenza, con un piccolo numero di aziende straniere come Tesla e Qualcomm che si uniranno alla schiera di aziende prevalentemente cinesi, secondo l'organizzatore dell'evento.

La conferenza è servita anche come trampolino di lancio per alcune aziende per presentare i loro ultimi prodotti di AI.

Un esempio degno di nota è SenseTime, che in precedenza si era concentrata sulla tecnologia di riconoscimento facciale, ma che di recente ha spostato la sua attenzione sull'AI generativa dopo il rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI alla fine del 2022.

Venerdì, l'azienda ha presentato SenseNova 5.5, il suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) più avanzato, che viene presentato come un rivale di GPT-4o di OpenAI in aree come il ragionamento matematico.

Nonostante le sfide poste dalle sanzioni statunitensi che limitano l'accesso ai chip avanzati, molti dirigenti presenti alla conferenza hanno espresso la fiducia che le aziende cinesi continueranno a prosperare nel settore dell'AI.

Zhang Ping'an, dirigente responsabile dell'unità di cloud computing di Huawei, ha detto a un forum che l'idea che la carenza di chip di intelligenza artificiale più avanzati ostacolerà l'obiettivo della Cina di essere leader nell'AI deve essere "abbandonata".

"Nessuno nega che in Cina ci troviamo di fronte a una potenza di calcolo limitata", ha detto Zhang. "Se crediamo che non avere i chip di AI più avanzati significhi che non saremo in grado di essere leader nell'AI, allora dobbiamo abbandonare questo punto di vista".

Per affrontare la mancanza di accesso ai chip all'avanguardia, Zhang ha chiesto una maggiore innovazione in aree come il cloud computing.

Gli ha fatto eco Liu Qingfeng, presidente dell'azienda di AI Iflytek, che, come Huawei, è stata inserita in una lista di sanzioni che le impedisce di acquistare chip avanzati dalle aziende statunitensi.

Sull'account WeChat dell'azienda statale China News Service, Liu ha dichiarato in un'intervista che molti LLM sviluppati da aziende cinesi, tra cui quello di Iflytek, sono stati in grado di rivaleggiare con il GPT-4 di OpenAI.

"Dobbiamo avere i nostri LLM, sviluppati e controllati in modo indipendente dalla Cina, in grado di confrontarsi con i più alti standard globali e di ridurre continuamente il divario", ha detto.

Alcuni dirigenti, tra cui il CEO del gigante cinese dei motori di ricerca Baidu, Robin Li, hanno esortato l'industria dell'AI a spostare l'attenzione dallo sviluppo degli LLM, che richiedono enormi quantità di potenza di calcolo e chip AI, e a dare invece priorità all'adozione dell'AI.

"Senza applicazioni, avere solo modelli fondamentali, che siano open-source o closed-source, è inutile", ha detto Li alla conferenza. (Servizio di Casey Hall a Shanghai e redazione di Pechino; Redazione di Anne Marie Roantree e Anil D'Silva)