MILANO (MF-DJ)--La fine di Fiat-Chrysler e Peugeot come società autonome, l'alba del quarto gruppo automobilistico al mondo Stellantis, l'ascesa al trono dei Paperoni mondiali del fondatore di Tesla, Elon Musk, le voci di trattative fra Hyundai e Apple per la produzione di una vettura con il marchio della Mela.

Quattro avvenimenti in una settimana hanno marcato la distinzione fra due categorie di costruttori che il ceo di Volkswagen, Herbert Diess, ha definito «nuova» e «vecchia» auto. Alla prima appartengono Tesla, Nio, Rivian, le altre startup elettriche e in futuro forse Apple. Grazie a valutazioni di borsa da capogiro, queste società raccolgono con facilità le decine di miliardi sul mercato necessarie per gli investimenti nella mobilità del futuro. Nella seconda figurano le case tradizionali, prima scettiche e ora costrette a unirsi per recuperare il grande ritardo sulla trasformazione dell'auto.

Capitalizzando nell'insieme meno degli 820 miliardi di Tesla, questi costruttori faticano a ottenere dagli investitori le risorse per reinventarsi. Per ora Stellantis pare rientrare nella gamma della vecchia auto. Come già Sergio Marchionne, del resto, il futuro ceo del gruppo, Carlos Tavares, non è stato un entusiasta della prima ora né della rivoluzione elettrica né delle nuove tecnologie, ma un convertito forzato dalle richieste delle autorità, degli investitori e sempre più anche dei consumatori. Il risultato è che al 30 settembre 2020 Fca e Psa detenevano una quota del 10% nel mercato europeo dei veicoli elettrici e ibridi plug-in, vendevano rispettivamente l'1 e il 2% delle vetture online e valevano nel complesso in borsa circa 44 miliardi. Basterà l'aggregazione a salvare le due case dalla selezione darwiniana che, secondo lo stesso Tavares, la svolta elettrica opererà nell'industria dell'auto? Molto dipenderà dalla mole e dal contenuto del primo piano industriale di Stellantis, atteso fra marzo e giugno di quest'anno.

«Probabilmente in termini assoluti Stellantis non investirà quanto Volkswagen in elettrificazione, connettività e guida autonoma, in quanto storicamente più efficiente nella allocazione dei capex, ma il risultato potrebbe non essere distante», spiega Davide Di Domenico, Automotive & Mobility Leader di Bcg per Central-Eastern Europe e Middle East. «Il fatto che né Psa né Fca abbiano sinora investito moltissimo nell'elettrico potrà rivelarsi entro certi limiti un vantaggio perché consentirà a Stellantis di evitare gli errori commessi in questi anni dagli altri costruttori tradizionali e il conseguente utilizzo non ottimale delle risorse».

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 11, 2021 03:18 ET (08:18 GMT)