Trilioni di dollari sono confluiti in investimenti che dichiarano di essere rispettosi del clima, ma ci sono state poche sanzioni per il greenwashing, o credenziali verdi esagerate.

I regolatori affermano che sanzionare il greenwashing potrebbe essere più facile con una definizione legale, anche se il termine è spesso usato in modo più ampio per descrivere pratiche deliberate o negligenti relative ad altre questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e le autorità di vigilanza bancaria e assicurativa del blocco hanno chiesto il parere del settore sulla definizione legale di greenwashing.

Nella sua risposta, l'Investment Company Institute (ICI), con sede negli Stati Uniti, che rappresenta i fondi di investimento, ha affermato che le dichiarazioni, le azioni, le omissioni e le comunicazioni legate alla sostenibilità potrebbero essere fuorvianti, intenzionalmente o meno, a livello di entità, prodotto o servizio.

"Piuttosto che cercare di definire il 'greenwashing' e quindi creare un nuovo termine legale, raccomandiamo invece che le autorità dell'UE descrivano la condotta o le circostanze che destano preoccupazione", ha detto ICI.

"Cercare di adottare una definizione generale di greenwashing o di inserirla nella legislazione sarebbe controproducente".

La European Fund and Asset Management Association (EFAMA) ha affermato che l'UE dovrebbe utilizzare le regole e gli strumenti esistenti per combattere il greenwashing, e non aumentare la complessità introducendo una nuova definizione slegata dalle regole già in vigore.

L'EFAMA ha anche sottolineato la dipendenza del settore da dati di terzi, compresi quelli delle aziende e delle società di rating ESG, che non sono sotto il controllo dei gestori patrimoniali.

"Considerando l'attuale grado di incertezza normativa e l'evoluzione in corso, dobbiamo fare attenzione a non applicare il termine greenwashing in modo troppo ampio", ha dichiarato Anyve Arakelijan, Regulatory Policy Adviser di EFAMA.

"Rafforzare la comprensione di ciò che costituisce il greenwashing e avere un'azione di vigilanza armonizzata per affrontare questo rischio è fondamentale".

Sebbene le principali autorità di regolamentazione abbiano finora esitato a definire il greenwashing per legge, stanno utilizzando sempre di più i loro poteri esistenti e stanno anche valutando nuove leggi in aree come la divulgazione.

L'autorità di vigilanza finanziaria britannica, ad esempio, ha dichiarato in ottobre di voler introdurre una regola anti-greenwashing per tutte le aziende. Negli Stati Uniti, invece, diverse società, tra cui BNY Mellon, sono state multate per aver ingannato gli investitori.