Una rara indagine parlamentare svizzera che inizierà questa settimana mira a stabilire cosa è andato storto prima del drammatico crollo del Credit Suisse, un tempo la seconda banca più grande della Svizzera.

La quinta indagine di questo tipo nella storia moderna del Paese è stata istituita dopo che il Parlamento, con un voto ampiamente simbolico, ha respinto il pacchetto di salvataggio da 109 miliardi di franchi svizzeri (122 miliardi di dollari) messo a punto dal Governo per consentire l'acquisizione della banca in crisi da parte di UBS.

"Sarà un promemoria per la Svizzera: non possiamo continuare come se nulla fosse", ha detto Peter V Kunz, professore di diritto commerciale all'Università di Berna.

Ecco cosa sappiamo dell'indagine e alcune delle domande che rimangono sul suo funzionamento:

MANDATO

La commissione di 14 membri si concentrerà sulle azioni delle autorità prima e durante l'acquisizione di emergenza del Credit Suisse, piuttosto che sul ruolo della sua direzione.

Esaminerà la condotta del Gabinetto svizzero, del Ministero delle Finanze e di altri organi statali, come l'autorità di regolamentazione dei mercati finanziari FINMA e la Banca Nazionale Svizzera.

L'indagine non è un processo giudiziario, ma potrebbe fornire materiale per i casi avviati all'indomani del crollo, se scopre discrepanze o nuove informazioni.

Queste includono cause contro la FINMA per la sua decisione di azzerare 16 miliardi di franchi di obbligazioni AT1, e da parte degli investitori del Credit Suisse per il rapporto di scambio di azioni con UBS.

DOMANDE CHIAVE

Una domanda cruciale sarà se la FINMA, il Ministero delle Finanze e la Banca Centrale avrebbero dovuto intervenire prima.

Era evidente che il Credit Suisse si trovava in difficoltà negli ultimi due anni dopo una serie di scandali, con un ritiro massiccio di denaro da parte dei clienti alla fine del 2022.

Quanto sapevano le autorità? Cosa stava dicendo la banca all'autorità di vigilanza e quanto stava condividendo con il governo?

La banca centrale avrebbe potuto fare di più, ad esempio promettendo a Credit Suisse liquidità illimitata per rassicurare i clienti e arginare il deflusso di fondi?

RISULTATO

Si prevede che l'inchiesta riassumerà i suoi risultati in una relazione, formulando raccomandazioni al Governo e al Parlamento e probabilmente suggerendo rimedi specifici.

È improbabile che si addentri in raccomandazioni tecniche, come i coefficienti patrimoniali, ma si concentri su come rendere la FINMA più efficace, ad esempio conferendole poteri più forti.

Potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di conferire alla banca centrale maggiori poteri di supervisione delle grandi banche, in particolare nel contesto della nuova UBS che ha un bilancio di dimensioni doppie rispetto all'economia svizzera.

Poiché la Commissione non può redigere nuove leggi, qualsiasi modifica dovrà passare attraverso il Parlamento.

POTERI

La commissione investigativa è lo strumento più potente del Parlamento. Avrà accesso ai verbali delle riunioni governative e ad altre informazioni riservate e coloro che lavorano per il governo, l'amministrazione federale, l'ente regolatore o la banca centrale dovranno partecipare alle sue audizioni.

Non è chiaro se i dirigenti del Credit Suisse e di UBS siano obbligati a comparire se richiesti, ma ci si aspetta che lo facciano a causa dell'intensa pressione politica e pubblica.

La Commissione ha dichiarato di non poter fare commenti su chi è comparso davanti a lei fino a quando non avrà completato il suo lavoro.

BILANCIO E OPERAZIONI

La commissione dispone di 5 milioni di franchi per allestire il suo ufficio, pagare i suoi membri e assumere esperti e consulenti esterni.

Si prevede che l'indagine durerà tra i 12 e i 18 mesi, e che la commissione si riunirà probabilmente ogni due settimane.

Le sue riunioni saranno a porte chiuse e non è prevista l'apertura al pubblico o la trasmissione dei lavori.

Le singole raccomandazioni e il rapporto complessivo saranno approvati da un voto di maggioranza e il rapporto sarà poi presentato a entrambe le camere del Parlamento e successivamente al Governo.

MEMBRI

La commissione sarà presieduta da Isabelle Chassot, membro della Camera alta del Parlamento svizzero del partito centrista Mitte. Il suo vice è Franziska Ryser, legislatrice del partito Verde alla Camera bassa.

I centristi, il Partito Popolare Svizzero e il liberale FDP hanno tre membri ciascuno. I Socialdemocratici e i Verdi due e il Partito Verde Liberale un membro.

Tutti hanno criticato la gestione della crisi da parte delle autorità, chiedendo una maggiore sorveglianza finanziaria ed esprimendo preoccupazione per il conseguente dominio di UBS sul mercato svizzero.

POSSIBILI ESITI

Mentre alcuni esperti hanno affermato che l'inchiesta offre alle autorità svizzere l'opportunità di riscattarsi, altri hanno avvertito che potrebbe semplicemente diventare un teatro politico. (Relazioni di John Revill e Tomasz Janowski; Redazione di Alexander Smith)