MILANO (MF-NW)--Se il consolidamento bancario in Europa Occidentale resta al palo, a Est si registra un'attività decisamente più intensa. Solo nelle ultime settimane i due big italiani, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno messo a segno aggregazioni nell'area balcanica.

La prima mossa, scrive MF-Milano Finanza, l'ha fatta Piazza Gae Aulenti che ha annunciato una profonda riorganizzazione delle attività in Grecia e Romania. La controparte dell'istituto italiano guidato da Andrea Orcel è stata Alpha Bank, la seconda banca greca che oggi ha una capitalizzazione di circa 3 miliardi di euro. In prima battuta Unicredit fonderà la propria controllata rumena con Alpha Bank Romania. Il gruppo di Orcel dovrebbe poi acquisire dall'Hellenic Financial Stability Fund il 9% dell'istituto ellenico. La mossa del gruppo guidato da Andrea Orcel non ha sorpreso, non solo per la storica presenza di Unicredit in Est Europa ma anche perché l'istituto aveva già messo sotto la lente il mercato rumeno in cerca di opportunità. Nel corso dell'estate, per esempio, il gruppo aveva corteggiato la controllata rumena di Otp Bank, la principale banca commerciale ungherese.

La zampata di Intesa non si è fatta attendere. L'istituto guidato da Carlo Messina ha annunciato l'acquisto della rumena First Bank dal fondo di private equity statunitense J.C. Flowers per un controvalore compreso tra 100 e 150 milioni. La preda è una banca commerciale focalizzata sul servizio alle pmi e alla clientela retail, con 40 filiali in Romania e un totale attivo di circa 1,5 miliardi di euro. Negli ultimi anni, First Bank ha dato priorità agli investimenti nella tecnologia digitale, sviluppando una delle applicazioni di mobile banking più apprezzate del mercato. Non si tratta di acquisizioni decisive per il posizionamento internazionale dei due leader italiani, ma il trend è certamente interessante. Perché oggi comprare nell'Europa dell'Est?

Il primo elemento di attrattività è rappresentato dai margini di crescita di alcuni di questi paesi. Nella sua nota per esempio Intesa ha ribadito che la crescita del Pil rumeno supererà il 3% nei prossimi due anni. Sono positive le prospettive di crescita 2024 anche per Ungheria (+2,8%), Repubblica Ceca (+2,6%), Polonia (+3%) e Grecia (+1,9%), specie se comparate con il +0,8% previsto per l'economia italiana dalla Commissione Ue. Rafforzare la presenza in questi paesi può insomma rappresentare un vantaggio competitivo per le banche.

L'altro elemento che gioca a favore di operazioni di m&a è il consolidamento in atto in questi sistemi finanziari. Al tema è dedicato un recente report di S&P Global Market Intelligence. Secondo l'agenzia di rating americana, nel medio termine è probabile un'accelerazione dei processi di m&a tra le banche dell'Europa Centrale e Sud-orientale. Cosa alimenterà questo processo? Requisiti patrimoniali più severi, digitalizzazione, minacce informatiche e una crescita economica meno impetuosa vengono descritti come i fattori decisivi per i prossimi uno o due anni. Già nei primi mesi di quest'anno si è vista una certa attività in molti paesi. La controllata rumena della Erste Group Bank ha accettato di vendere le proprie attività in Moldova a Banca Transilvania. La greca Eurobank ha annunciato la vendita delle attività in Sebia a Aik Banka Belgrado.

Nel frattempo Bnp Paribas Personal Finance è uscita dalla Repubblica Ceca e dalla Romania e sui suoi asset si è affacciata Erste Ceská. Molte operazioni hanno interessato istituti russi, storicamente molto radicati nei mercati dell'Europa centrale e sud-orientale, ma costretti a ridurre la propria presenza dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Chi sta comprando di più? Una delle banche più attive dell'area negli ultimi anni è stata l'ingherese Otp Bank, come dimostrano i dati di Market Intelligence. L'istituto di credito ha recentemente acquistato la slovena Nova Kreditna Banka Maribor ed è ora in procinto di acquisire la Joint Stock Commercial Mortgage Bank Ipoteka Bank con sede in Uzbekistan. Anche la Erste Group Bank ha fatto parecchio m&a nella regione. L'istituto ha acquistato portafogli di prestiti e nuove linee di business in alcuni mercati chiave, tra cui Repubblica Ceca e Ungheria ed è attivo anche in Slovacchia, Romania, Croazia e Serbia.

In termini geografici uno dei mercati più caldi dei prossimi anni potrebbe rivelarsi la Polonia. Qui una serie di fattori, tra cui i requisiti Mrel in vigore dal 2024 e il rallentamento economico potrebbero aumentare la probabilità di fusioni e di acquisizioni forzate per gli istituti con una posizione patrimoniale più fragile. Per S&P anche Repubblica Ceca e Romania resteranno attraenti dal punto di vista delle aggregazioni bancarie, mentre l'Ungheria è attualmente il mercato meno interessante della regione a causa del regime fiscale esistente, della instabilità politica e della forte volatilità macroeconomica.

red


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November 06, 2023 04:09 ET (09:09 GMT)