LONDRA (Reuters) - Gli investitori sono sempre più fiduciosi che la Bce possa aprire la strada alle altre banche centrali con un taglio dei tassi a giugno, dato che le nuove proiezioni economiche indicano l'obiettivo di inflazione in vista.

I mercati hanno interpretato le revisioni della Bce di ieri come un'ulteriore conferma che i tagli dei tassi di interesse inizieranno a breve. La Bce ha portato il proprio tasso di riferimento a un livello record del 4% nel ciclo di rialzi più rapido nella storia della banca centrale, dal luglio 2022 allo scorso settembre.

Il rendimento dei Bund tedeschi a due anni è sceso di 10 punti base ai minimi di tre settimane, in seguito all'aumento delle aspettative di taglio dei tassi da parte del mercato. L'indice azionario paneuropeo STOXX 600 ha guadagnato l'1%, mentre l'euro ha subito una breve flessione.

Gli operatori sono diventati più fiduciosi sull'inizio dei tagli a giugno, vedendo una probabilità superiore al 90%, rispetto all'85% ieri.

La presidente della Bce Christine Lagarde ha sottolineato che la banca avrà avuto a disposizione molti più dati a giugno.

Lagarde "è stata quanto più esplicita possibile rispetto a un taglio dei tassi a giugno", ha detto Piet Christiansen, analista di Danske Bank.

I mercati vedono ora la Bce ridurre i tassi di poco più di 95 punti base quest'anno, rispetto ai 90 punti base prima del meeting.

Un'altra fonte di conforto è stato il relativo ottimismo sulla crescita dei salari, che la banca ha indicato come il fattore più importante per determinare la possibilità di tagliare i tassi.

I fattori si stanno allineando dice Seema Shah, chief global strategist di Principal Asset Management che gestisce 700 miliardi di dollari, aggiungendo che Lagarde ha affermato che la crescita dei salari si sta moderando.

La fiducia in un taglio a giugno segna anche l'ultima vittoria dei banchieri centrali, che solo poche settimane fa cercavano di contenere le scommesse dei trader su un taglio più rapido dei tassi.

Dopo la riunione della Bce di gennaio, gli investitori si aspettavano 140 punti base di tagli dei tassi quest'anno a partire da aprile.

Il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni è superiore di quasi 30 punti base rispetto all'inizio del 2024, il che significa condizioni finanziarie più rigide.

Il rischio per tutto questo ottimismo, naturalmente, è rappresentato dai dati economici. Pur riconoscendo il rallentamento della crescita salariale, la Bce ha affermato che i salari mantengono ancora alta la pressione sui prezzi.

"C'è una chiara tabella di marcia, quindi qualsiasi cosa vada nella direzione opposta a questa sarebbe dirompente per i mercati", ha detto Gilles Moec, capo economista di Axa Group, citando come esempio un'accelerazione dei salari e dell'inflazione, soprattutto nel settore dei servizi.

CHI SARÀ IL PRIMO?

Con la crescente convinzione che la Bce si muoverà probabilmente a giugno, l'attenzione si sposta anche sull'eventualità che Francoforte tagli prima della Federal Reserve, il che sarebbe insolito.

I trader valutari osserveranno la situazione con attenzione, poiché i tassi d'interesse sono un fattore chiave del mercato. Ieri il dollaro è stato molto debole, il che significa che il calo dell'euro dopo la Bce è stato breve.

Ieri i trader vedevano una probabilità simile che la Bce e la Fed taglino i tassi a giugno.

Tuttavia, hanno iniziato a segnalare il rischio che la Fed non sia in grado di tagliare i tassi quest'anno se la prima economia del mondo rimarrà forte.

E non dubitano che la Bce possa muoversi per prima, data l'economia molto più debole. Tuttavia, alcuni economisti ritengono che un intervento prima della Fed potrebbe ridurre l'entità dei tagli complessivi della Bce.

"L'incertezza rimane in termini di ritmo di allentamento una volta iniziato il ciclo di riduzione dei tassi", commenta Frederik Ducrozet, responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management.

Ducrozet prevede una pausa della Bce a luglio dopo il taglio di giugno, poi riduzioni di 25 punti base per riunione a partire da settembre, mentre un'economia più debole rispetto agli Stati Uniti potrebbe richiedere un ulteriore allentamento nel 2025.

"È qui che il potenziale di repricing del mercato sembra maggiore", ha aggiunto.

Per il momento, ciò che potrebbe essere più significativo per i mercati dell'area dell'euro sono le ricadute delle oscillazioni delle aspettative di taglio dei tassi statunitensi e dei Treasury, dato che le obbligazioni della zona euro e degli Stati Uniti si sono mosse in tandem a un ritmo record negli ultimi tempi.

"Importiamo gran parte di queste strette e allentamenti dagli Stati Uniti", ha detto Christiansen di Danske Bank.

"Quindi, il repricing che abbiamo visto nei tassi proviene in realtà più dagli Stati Uniti che da un repricing dei benchmark europei", ha aggiunto.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Antonella Cinelli)