NICOSIA (Reuters) - La Banca centrale europea potrebbe essere costretta ad alzare nuovamente i tassi di interesse se le prospettive dell'inflazione dovessero peggiorare, e la banca non dovrebbe avere fretta ad allentare la politica monetaria dopo la serie di rialzi dei tassi più rapida mai registrata.

La Bce ha indicato tassi stabili per i prossimi trimestri e gli investitori prezzano tagli all'inizio del 2024, spingendo conservatori come Nagel a frenare su tali ipotesi, nonostante le prospettive dell'inflazione siano "incoraggianti".

"Questo non significa necessariamente che l'attuale ciclo di rialzi sia terminato", ha detto Nagel, voce influente del Consiglio direttivo della Bce, in un discorso tenuto a Cipro. "Naturalmente, se le prospettive dell'inflazione dovessero peggiorare, potremmo essere costretti ad alzare nuovamente i tassi".

Una sorpresa al ribasso, ovvero che la crescita dei prezzi torni all'obiettivo del 2% della Bce più rapidamente di quanto previsto, è "molto meno probabile", quindi è prematuro anche solo ipotizzare un taglio dei tassi, ha sottolineato Nagel.

I mercati ora vedono circa 95 punti base di tagli il prossimo anno, con la prima mossa prevista già ad aprile, una tempistica che diversi banchieri centrali hanno messo in discussione.

Una parte importante delle scommesse del mercato si concentra sul fatto che la crescita economica appaia ora particolarmente debole e che la zona euro sia probabilmente già in una lieve recessione, poiché il mercato del lavoro e i servizi, assi portanti della crescita passata, hanno iniziato a rallentare.

Tuttavia Nagel ha affermato che la crescita rimbalzerà l'anno prossimo, l'aumento dei salari è ancora robusto e l'effetto disinflazionistico del calo dei prezzi dell'energia si è dissipato.

Invece di allentare la politica monetaria, Nagel ha proposto un ulteriore inasprimento attraverso una riduzione "significativa" del bilancio.

L'allentamento delle politiche dovrebbe avvenire solo quando l'inflazione sarà effettivamente tornata al 2% e, anche in questo caso, sarebbe meglio sbagliare agendo troppo tardi che troppo presto, ha affermato.

"Preferirei sbagliare con cautela e garantire un tempestivo ritorno alla stabilità dei prezzi", ha aggiunto Nagel.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)