Nel nuovo Rapporto di previsione, presentato oggi, l'istituto vede il Pil 2024 a +0,7% dal +0,5% stimato a febbraio, mentre nel 2025 lo ipotizza a +0,9%.

"La crescita del Pil tra il 2024 e il 2026 si assesterà su ritmi medi dello 0,8%, molto inferiori a quelli eccezionali degli ultimi anni ma superiori a quelli prima della pandemia", si legge in una nota.

L'istituto sottolinea che nei prossimi anni lo scenario per l'economia italiana, al netto delle vicende internazionali, sarà segnato dall'attuazione del Pnrr - con investimenti stimati per 22 miliardi di euro medi ogni anno - e dallo sgonfiamento della bolla negli investimenti residenziali creata dai bonus edilizi, oltre che dalle scelte delle famiglie.

Dopo un aumento del Pil dello 0,9% nel 2023, il target del governo Meloni è +1,2% per il 2024 e +1,4% per il prossimo anno.

LE SFIDE AL 2030

In un orizzonte di più lungo periodo, fissato al 2030, Prometeia individua quattro sfide di fondo per l'Italia: demografia, debito, digitalizzazione, decarbonizzazione. Con una società che sta invecchiando più velocemente che in altri Paesi, l'istituto sottolinea che l'incremento progressivo della spesa pubblica - legata a pensioni e sanità - avrà un effetto peggiorativo sugli indicatori di rischio dei conti.

Guardando al mercato del lavoro, osserva, "va ricordato che da qui al 2030 la popolazione in età lavorativa si ridurrà di 1,5 milioni di persone, secondo le nostre previsioni, con la conseguente necessità di sostenere la crescita prospettata del Pil con 700mila lavoratori in più".

Sulle prospettive di crescita a più breve termine, ad incidere saranno anche le scelte della Bce sui tassi. Prometeia vede un primo taglio da parte di Francoforte a giugno per quattro riduzioni da 25 punti base nel complesso del 2024.

Quanto al ciclo Fed, la gradualità del processo disinflativo negli Stati uniti, afferma ancora l'istituto, spingerà la banca centrale a posticipare a settembre la sua prima mossa di allentamento, con tre decrementi stimati per quest'anno e altri cinque tra 2025 e 2026.

(Antonella Cinelli, Valentina Consiglio, editing Claudia Cristoferi)