ROMA (awp/ats/ans) - Dopo anni di liquidità iniettata nel sistema con massicci acquisti di titoli, necessari a tenere in vita l'economia europea piegata dalla pandemia, la Banca centrale europea ha avviato la fase della cosiddetta normalizzazione, cioè il progressivo ritiro degli stimoli. Ma in un sistema finanziario ormai inondato di cash bisogna operare con cautela, e per questo la Bce ha dovuto fare una messa a punto degli strumenti che continueranno ad assicurare sostegno alle banche consentendo allo stesso tempo il drenaggio della liquidità in eccesso.

Il Consiglio direttivo ha avviato la riflessione sul nuovo quadro operativo a fine 2022, quando l'era dei tassi negativi era finita da mesi, sostituita dal ciclo di rialzi più rapido della storia. Accompagnato dallo stop al programma pandemico di acquisti di titoli (Pepp). Un'inversione di rotta che richiedeva un ripensamento generale di tutti gli strumenti. Perché il rischio maggiore che si corre quando una banca centrale ritira liquidità dal sistema è di lasciare le banche scoperte, soprattutto quelle che hanno maggiore bisogno di riserve, con reazioni a catena che possono portare a strette non volute sul credito.

Il nuovo quadro operativo affronta proprio questo aspetto, lasciando alle banche la decisione su quanta liquidità prendere in prestito dalla Bce. "Sarà erogata tramite un'ampia varietà di strumenti", chiarisce la Banca centrale. In particolare, le operazioni di rifinanziamento principali (Orp) "svolgeranno un ruolo cardine" nel soddisfare il fabbisogno delle banche e continueranno ad essere condotte tramite aste "a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, a fronte di una gamma estesa di garanzie", o collaterale. Ma il tasso dei prestiti sarà leggermente più conveniente: il differenziale tra il tasso sulle Orp e quello sui depositi presso la Banca centrale sarà ridotto a 15 punti base (rispetto agli attuali 50 punti) a partire dal 18 settembre 2024. "Il restringimento del differenziale incentiverà le richieste nelle Orp", sottolinea la Bce.

In una fase successiva la liquidità verrà garantita anche da un portafoglio permanente di titoli, ma soltanto quando il bilancio dell'Eurosistema sarà calato considerevolmente. Assieme ad operazioni strutturali di rifinanziamento a lungo termine "contribuirà in misura sostanziale a coprire il fabbisogno strutturale di liquidità del settore bancario". Per la presidente Christine Lagarde il nuovo assetto coglie "i cambiamenti significativi del sistema finanziario e della politica monetaria negli ultimi anni", ed assicurerà che l'attuazione della politica monetaria resti "efficace, robusta, flessibile ed efficiente durante il processo di normalizzazione del nostro bilancio".