I rendimenti del Bund di riferimento dell'area euro si sono avviati a registrare il maggior calo settimanale da metà dicembre, mentre i mercati monetari hanno stabilizzato le loro scommesse sui futuri tagli dei tassi della Banca Centrale Europea.

Il rendimento del Bund ha registrato il primo rialzo mensile a gennaio dal settembre 2023, in quanto gli investitori hanno ridimensionato quella che alcuni analisti hanno definito una visione "eccessivamente ottimistica" dell'allentamento monetario prezzato nel mercato alla fine del 2023.

L'ultimo rialzo è stato di 3 punti base, al 2,17%, venerdì, ed era in linea con un calo settimanale di 12,5 punti base.

I forward sui tassi a breve termine della BCE hanno prezzato circa 145 punti base (bps) di tagli dei tassi entro la fine dell'anno, rispetto ai circa 175 punti base della fine dello scorso anno e ai 135 bps di un paio di settimane fa.

I rendimenti delle obbligazioni sovrane dell'Eurozona sono scesi giovedì dopo che i dati economici degli Stati Uniti hanno in parte compensato l'impatto dell'inflazione dei servizi nell'Eurozona e le osservazioni della Federal Reserve che hanno deluso le aspettative di un rapido allentamento monetario.

"Il nostro profilo dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) viene rivisto al rialzo questa settimana per tener conto della stampa HICP core più forte del previsto a gennaio", ha dichiarato Christian Schulz, vice capo economista europeo di Citi.

"Mentre la disoccupazione nell'Eurozona sta raggiungendo nuovi minimi ciclici, le indagini di questa settimana hanno mostrato segnali di allentamento del mercato del lavoro".

Gli investitori hanno osservato da vicino i movimenti dei Treasury statunitensi, in vista dei dati cruciali sull'occupazione previsti più avanti nella sessione, e mentre riemergevano le preoccupazioni sulla salute delle banche regionali statunitensi.

New York Community Bancorp ha segnalato un aumento dello stress nel suo portafoglio immobiliare commerciale, rinnovando i timori sulla salute di istituti di credito simili.

I dati statunitensi di giovedì hanno mostrato un aumento della produttività dei lavoratori ben al di sopra della media a lungo termine, il che potrebbe aprire ulteriormente la porta a tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

"Prima dei libri paga non agricoli (NFP), altri indicatori più affidabili sono coerenti con un mercato del lavoro che continua ad allentarsi", ha dichiarato Deutsche Bank in una nota di ricerca.

La Deutsche Bank ha affermato che il tasso di abbandono, il numero di persone che lasciano il lavoro nel mese in percentuale rispetto all'occupazione, rimane un indicatore guida affidabile dei salari reali e che questo e altri indicatori sono in calo.

Gli analisti ritengono che con la disinflazione nell'area dell'euro in corso e l'offerta di titoli di Stato destinata a diminuire significativamente nelle prossime settimane dopo il picco stagionale di gennaio, il rischio a medio termine di un ulteriore calo dei prezzi delle obbligazioni sta svanendo.

I prezzi delle obbligazioni si muovono inversamente ai rendimenti.

Il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni - il benchmark per la periferia dell'area euro - è salito di 1,5 punti base al 3,74%. Il divario tra i rendimenti italiani e tedeschi a 10 anni era di 155 punti base. (Servizio di Stefano Rebaudo, editing di Kylie MacLellan) ;))