BERNA/ZURIGO (awp/ats) - I tre membri della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS) si confermano i più pagati al mondo nella loro categoria: i vertici dell'istituto guadagnano sei volte quanto il presidente della Federal Reserve, la più importante banca centrale del pianeta.

Stando al rapporto d'esercizio 2023 pubblicato oggi la pioggia di denaro ha interessato il presidente della BNS Thomas Jordan (1,29 milioni), il vicepresidente Martin Schlegel (1,26 milioni) e Andréa Maechler (0,84 milioni), che è peraltro rimasta in carica solo sino a fine giugno (è stata sostituita da Antoine Martin, entrato in funzione il primo gennaio 2024). Le cifre si compongono di stipendio, compensi vari, nonché contributi del datore di lavoro a schemi previdenziali e AVS.

I membri della direzione confermano così il divario fra le loro remunerazioni e quelle di chi fa parte del governo elvetico o dei comuni salariati. In base alle retribuzioni in vigore il lavoro dei direttori della BNS vale infatti circa il triplo di quello di un consigliere federale (che incassa oggigiorno 473'000 franchi) e 16 volte quello di un stipendiato medio elvetico (i dati, relativi al 2022, sono stati pubblicati proprio oggi dall'Ufficio federale di statistica).

Contrariamente alle retribuzioni elargite ai top manager delle aziende, che trovano a volte corrispettivi anche in analoghe realtà estere, specialmente americane, le remunerazioni delle BNS sono inoltre di gran lunga le più elevate al mondo fra quelle dei grandi banchieri centrali, stando ai dati (non per forza del 2023: conta l'ordine di grandezza) reperibili sulla stampa.

A titolo di paragone, il presidente della Federal Reserve americana Jerome Powell si accontenta di circa 226'000 dollari, circa 200'000 franchi al cambio attuale, cioè sei volte di meno. La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde guadagna più di lui, ma non va oltre i 428'000 euro (stipendio base, ci sono poi alcune indennità). Va peraltro sottolineato che sia Powell che Lagarde hanno anche una posizione molto più esposta dei corrispettivi dirigenti elvetici: le loro parole sono in grado di cambiare notevolmente i corsi sui mercati finanziari, con effetti a cascata per ampi segmenti dell'economia mondiale. Un altro confronto: il presidente della Bundesbank tedesca Jens Weidmann è a 481'000 euro.

Il tema degli stipendi dei manager delle aziende legate alla Confederazione quali Swisscom, FFS, La Posta, Ruag, Suva, Skyguide e SRG SSR finisce regolarmente nell'agenda politica. Scarsa discussione suscitano per contro i compensi alla BNS: molto più dibattuto è l'impatto della politica monetaria della banca, che decide in autonomia non solo il livello dei tassi d'interesse, ma anche gli investimenti, come pure il livello delle riserve e quindi, indirettamente, le elargizioni agli enti pubblici.

Pur essendo anche quotata in borsa, la BNS può essere considerata un'impresa para-pubblica: è una società anonima retta da norme speciali (in particolare la Legge sulla Banca nazionale) e amministrata con il concorso e sotto la sorveglianza della Confederazione. Alla fine di dicembre i cantoni e le banche cantonali detenevano il 50,9% del capitale azionario e il 76,8% delle azioni con diritto di voto. La Confederazione non è azionista.