ZURIGO (awp/ats/awp) - Gli affitti in Svizzera l'anno scorso sono cresciuti in media del 2,5% - come nel 2022 - e la fattura per i locatari è già ora annunciata in ascesa per il 2024, in alcuni casi in maniera marcata.

L'inflazione degli immobili di nuova acquisizione ha raggiunto il 6,4% nel 2023. I rincari hanno colpito particolarmente i cantoni Zurigo (+7,0%), Ticino (+6,1%) e Ginevra, ha indicato oggi il Centro d'informazione e formazione per l'immobiliare (Cifi) zurighese nel suo rapporto annuale.

Sottolineando che non tutti i proprietari hanno sistematicamente fatto uso del diritto di aumentare gli affitti in corso, gli esperti hanno avvertito che in alcuni casi si potrebbero registrare incrementi fino al 10% della spesa a partire dal mese di maggio.

Investimenti in ripresa

Se gli investimenti immobiliari hanno sofferto l'anno scorso a causa dei tassi adottati dalla Banca nazionale svizzera (BNS), ora per il settore si vede una "luce in fondo al tunnel", viene evidenziato nello studio.

Tutte le categorie immobiliari hanno subito gli effetti di un'assenza di rivalorizzazione, con altri investimenti che invece risultavano vantaggiosi. "Il denaro non fluiva più automaticamente nell'immobiliare per mancanza di alternative", ha spiegato Donato Scognamiglio, presidente del Cifi, citato nel rapporto.

La perdita di valore ha colpito particolarmente gli oggetti commerciali (-1,5% in media su scala nazionale). L'abbassamento dei tassi annunciato dalla BNS lascia intravedere un alleggerimento sui finanziamenti, un miglioramento dei rendimenti e una nuova dinamica in materia di valorizzazione.