BERNA (awp/ats) - Nel primo trimestre la domanda delle ipoteche Saron è "letteralmente crollata", e questo nonostante il taglio del tasso di riferimento apportato dalla Banca nazionale svizzera (BNS) a fine marzo. Un anno fa, circa un quarto dei proprietari ha optato per un simile mutuo, mentre oggi solo il 3% si è affidato a questo modello.

Con l'abbassamento "a sorpresa" del tasso guida dall'1,75% all'1,50%, la BNS ha reso di conseguenza più accessibili le ipoteche Saron, mentre i costi dei mutui a tasso fisso sono rimasti pressoché invariati. Stando ai dati pubblicati oggi dal portale di confronto finanziario Comparis.ch, negli ultimi tre mesi i tassi delle ipoteche a tasso fisso di 10 anni si attestavano a circa l'1,7-1,8%, mentre quelli delle ipoteche Saron oscillavano in media tra il 2,1 e il 2,3%. Un'ipoteca a tasso fisso di 25 anni si stabiliva poco al di sopra del 2%.

A fine marzo, il tasso indicativo per le ipoteche a tasso fisso di 10 anni, pari al 2,26%, è rimasto invariato rispetto all'inizio dell'anno e oscillava in un intervallo ristretto tra il 2,21 e il 2,38%, mentre quello per le ipoteche a tasso fisso di cinque anni si è attestato al 2,15%, in leggero rialzo rispetto al 2,13% di inizio anno. Secondo Dirk Renkert, esperto in finanze di Comparis, le ipoteche a tasso fisso non sono diminuite poiché "hanno già beneficiato di una riduzione dei tassi alla fine dello scorso anno, dopo che sul mercato ci si attendeva riduzioni del tasso guida per il 2024". Nonostante il taglio del tasso di riferimento, un'ipoteca Saron rimane dunque tuttora la variante più costosa.

Affinché le ipoteche Saron possano tornare allo stesso livello delle ipoteche a tasso fisso, "sono necessarie almeno una, se non due, riduzioni dei tassi", spiega Renkert. Non si sa tuttavia quando la BNS potrebbe intervenire nuovamente: secondo l'esperto, un nuovo aumento dell'inflazione potrebbe ritardare ulteriori nuovi alleggerimenti.

Nel primo trimestre, la percentuale di ipoteche Saron stipulate dal partner ipotecario di Comparis "HypoPlus" è letteralmente crollata, si legge nella nota. Se un anno fa circa una persona su quattro aveva optato per questa variante, la quota è scesa ora a soli tre contratti su 100. Per contro, la percentuale delle ipoteche a tasso fisso di media durata è cresciuta in modo significativo. Se nei primi tre mesi dello scorso anno circa una persona su cinque aveva scelto un muto a tasso fisso quinquennale, quest'anno si è passati a un terzo. La percentuale di ipoteche a tasso fisso di 10 e 15 anni è rimasta elevata, con quasi la metà dei contratti stipulati.

"In un contesto di forte incertezza, le ipoteche a tasso fisso con la durata più lunga possibile offrono un'elevata sicurezza nella pianificazione", spiega Renkert.