La decisione ha segnato la prima volta che i 27 Paesi membri dell'UE hanno concordato di sanzionare i coloni israeliani violenti, seguendo le orme di Stati Uniti e Gran Bretagna.

"È stato concordato un solido compromesso a livello di lavoro e spero che questo prosegua fino all'adozione completa a breve, ma l'accordo politico c'è", ha detto il capo della politica estera dell'UE Josep Borrell ai giornalisti dopo l'incontro dei ministri a Bruxelles.

Mentre molta attenzione internazionale si è concentrata sull'assalto transfrontaliero di Hamas da Gaza e sulla successiva guerra di Israele, i funzionari europei hanno anche espresso una crescente preoccupazione per l'aumento della violenza contro i palestinesi in Cisgiordania.

L'UE ha creato un regime di sanzioni specifico per colpire Hamas dopo l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre.

Imporrà le sanzioni aggiuntive per Hamas prima di sanzionare i coloni israeliani, hanno detto i diplomatici.

Questa sequenza era importante per i membri dell'UE vicini a Israele, come la Germania, l'Austria e la Repubblica Ceca, che volevano chiarire che non stavano equiparando i due gruppi.

L'Ungheria aveva opposto la resistenza più forte alle sanzioni contro i coloni violenti, ma recentemente ha cambiato la sua posizione, hanno detto i diplomatici.

Borrell ha detto che i Paesi che avevano precedentemente bloccato la proposta hanno ora deciso di astenersi e che l'elenco di coloro che dovranno affrontare le sanzioni deve essere approvato. Si tratta di persone che rischiano il divieto di viaggiare e il congelamento dei beni.

La lotta sulle sanzioni proposte riflette le più ampie divisioni sul Medio Oriente, con alcuni Paesi dell'UE che sostengono fortemente Israele, mentre altri si schierano maggiormente con i Palestinesi.