TOKYO (awp/ats/ans) - Il governo giapponese non esclude un intervento sul mercato valutario per arrestare il progressivo deprezzamento dello yen sul dollaro statunitense, una dinamica andata accentuandosi dopo i dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, superiori alle attese - escludendo di fatto una riduzione del costo del denaro da parte della Fed nel breve termine.

"Il deprezzamento dello yen è stato brusco e ampiamente guidato da operazioni speculative", ha puntualizzato Masato Kanda, vice ministro delle Finanze per gli affari internazionali, ai media locali, aggiungendo che l'esecutivo "si impegna a rispondere adeguatamente alle eccessive fluttuazioni dei tassi di cambio, senza escludere alcun mezzo". Lo yen debole colpisce particolarmente il Paese del Sol Levante, privo di risorse energetiche, aumentando il valore delle importazioni e accelerando il rialzo dell'inflazione.

I mercati finanziari guardano alle prossime mosse della Banca del Giappone (BoJ), e la possibilità di una graduale eliminazione dei tassi di interesse negativi nei prossimi mesi. Il governatore Kazuo Ueda, ha dichiarato di recente che le condizioni monetarie rimarranno "accomodanti" anche dopo lo stop ai tassi negativi; una posizione che ha continuato a sostenere il mercato azionario e la debolezza dello yen. Ieri, per la prima volta dallo scorso novembre nelle contrattazioni a New York, il dollaro ha superato quota 150 yen, considerata la soglia di allarme dalle autorità monetarie giapponesi.