TOKYO (awp/ats/ans) - Lo yen si è andato rafforzando repentinamente, fino un livello di 155, sul dollaro, dopo aver toccato i minimi in 34 anni. Una dinamica che gli analisti attribuiscono a un probabile intervento sul mercato da parte delle autorità monetarie nipponiche.

Una tesi tuttavia che non è stata confermata dal governo. "Consideriamo la svalutazione dello yen sul dollaro eccessiva, guidata essenzialmente da manovre speculative, e il governo continuerà a monitorare l'attuale volatilità sul mercato dei cambi", ha detto ai media locali un funzionario del ministero delle Finanze nipponico, Masato Kanda.

Nonostante la giornata di festività nazionale in Giappone, la divisa nipponica aveva continuato a deprezzarsi sulle piazze asiatiche dallo scorso venerdì, quando la Banca centrale (BoJ) ha lasciato la politica monetaria invariata, raggiungendo quota 160, il valore più basso dall'aprile 1990 sul biglietto verde, e a 171 sull'euro, i minimi dal 1999, quando venne introdotta la moneta unica.

L'ultima volta che le autorità giapponesi hanno condotto un intervento di acquisto di yen e vendita di dollari per frenare il declino dello yen è stato nell'ottobre 2022, un'operazione che, in base ai numeri comunicati dalla BoJ sulle transazioni monetarie effettuate tra gli intermediari, è costata al governo di Tokyo circa 5000 miliardi di yen, equivalenti a più di 30 miliardi di euro.