SHANGHAI (Reuters) - L'indice delle blue-chip cinese ha archiviato il peggior calo giornaliero in quasi sette mesi, dopo aver visto massimi storici la settimana scorsa, a causa dei timori degli investitori sulle alte valutazioni azionarie e sul rischio di una politica monetaria più restrittiva.

Sabato la Cina ha lasciato invariato il proprio tasso sui prestiti per imprese e famiglie per il decimo mese consecutivo, ma crescono le speculazioni sull'adozione di una politica più restrittiva da parte delle autorità.

"Le condizioni monetarie in pratica sono diventate più restrittive dall'inizio dell'anno. Prevediamo che la Pboc formalizzerà il cambiamento con aumenti del tasso d'interesse nei prossimi mesi", hanno scritto gli analisti di Capital Economics.

L'indice blue-chip CSI300 ha perso il 3,14% a 5.597,33 punti, il maggior calo percentuale dal 24 luglio 2020.

L'indice Shanghai Composite ha chiuso in ribasso dell'1,45% a 3.642,44 punti.

In calo il settore dei liquori, con Kwichow Moutai che scivola del 7%, dopo che gli investitori esteri hanno venduto le loro azioni tramite Stock Connect.

L'indice dei beni di consumo ha perso il 5,96%, il settore healthcare è scivolato del 5,15% e il settore finanziario ha ceduto l'1,75%.

L'indice Shenzhen ha chiuso in ribasso del 2,08% e l'indice start-up ChiNext Composite ha perso il 4,47%.