WASHINGTON (awp/ats/ans) - L'attentato all'ex presidente americano e candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump non ha intaccato la fiducia di Wall Street, che prosegue a inanellare nuovi record storici. Con fortissimi acquisti sul titolo Trump Media & Technology Group, che gestisce la piattaforma social Truth, in rialzo di oltre un terzo del suo valore dopo aver registrato aumenti a inizio seduta fino al 50%. Tutto mentre le Borse europee faticano, con il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che in un incontro già programmato apre qualche spiraglio sul prossimo taglio dei tassi. E afferma: "La violenza politica non ha posto nella nostra società", parlando di "un giorno triste" ma senza rispondere alla domanda sul possibile impatto dell'attentato sui mercati.

Quella che in questi primi giorni dopo l'attentato fallito in Pennsylvania viene vista come una crescente probabilità per Trump di vincere le elezioni ha rafforzato a Wall Street i produttori di petrolio, di armi e le assicurazioni legate alla sanità. Sostenuto anche dai conti di Blackrock e di Morgan Stanley, l'indice S&P 500 e ha toccato i nuovi massimi storici, registrando il trentottesimo record di quest'anno. Così come ha fatto il Dow Jones, salito oltre i 40.280 punti.

I rendimenti dei titoli di Stato Usa a 10 anni sono cresciuti fino a cinque punti base oltre il 4,2% sulla scommessa di una politica fiscale più espansiva in caso di vittoria del candidato repubblicano alle elezioni di novembre. Piuttosto stabile il dollaro, scambiato attorno a quota 0,916 contro l'euro, con un rapporto inverso tra moneta unica europea e il biglietto verde sull'1,09.

Se la corsa del Trump Media & Technology Group, un titolo comunque molto volatile, indica come i sostenitori dell'ex presidente e forse anche qualche investitore vogliano rafforzare il candidato repubblicano dopo che questi ha rischiato la vita sul palco di Butler, più concreti per gli operatori di Wall Street sono i dati del gigante bancario Goldman Sachs, che ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con ricavi per 12,7 miliardi di dollari, in crescita del 17% sullo stesso periodo del 2023, e utili netti in aumento del 150% a tre miliardi.

Nel tardo pomeriggio (ora svizzera) il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è intervenuto dicendo che "le ultime tre letture dell'inflazione aumentano un po' la fiducia" che siano stati raggiunti gli obiettivi e quindi si possa pensare a una riduzione dei tassi. Powell, che ha confermato di voler arrivare in fondo al suo mandato nel 2026 e che non ha fornito elementi per un possibile nuovo incarico, non ha voluto dare comunque "alcun segnale su nessuna scadenza in particolare", aggiungendo che le scelte sul prossimo taglio dei tassi da parte della Fed "verranno prese riunione per riunione".

In generale l'inflazione statunitense ha sorpreso al ribasso la scorsa settimana, con un calo del dato 'headline' dello 0,1% mese su mese e un aumento dell'inflazione core pari solo allo 0,1%. Il rallentamento è stato di ampia portata, ma soprattutto l'inflazione 'shelter' ha frenato dello 0,2%, con Powell che aveva già parlato di progressi incoraggianti, spianando quindi la strada a un primo taglio della Fed a settembre, come si attende la grande maggioranza degli analisti.

Più cauta invece la Bce, che ha già concretizzato un primo taglio ai tassi e che questa settimana rimarrà ferma, aspettando probabilmente settembre per prendere nuove decisioni. Un quadro, al quale si aggiunge l'incertezza nella formazione di un governo in Francia, che non piace alle Borse europee, tutte negative. Parigi non a caso è stata la peggiore della seduta con un ribasso finale dell'1,2%, seguita da Francoforte e Londra in calo dello 0,8%, con Milano negativa di mezzo punto percentuale.