Le azioni australiane hanno registrato un'ampia perdita lunedì, con ANZ Group in testa ai ribassi dell'indice finanziario, mentre gli investitori hanno valutato l'atteggiamento di politica monetaria falco della banca centrale nazionale e si sono preparati ai dati cruciali sull'inflazione degli Stati Uniti.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,4% a 6.948,800 punti, registrando la chiusura più bassa dal 2 novembre. Il benchmark ha chiuso in ribasso dello 0,6% venerdì.

La Reserve Bank Of Australia (RBA) venerdì ha avvertito del "potenziale di ulteriori sorprese al rialzo dell'inflazione", citando le pressioni sui costi interni e accennando a ulteriori aumenti dei tassi di interesse per domare l'inflazione.

Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Australia, ha detto che il mercato attende i dati locali sui salari e sull'occupazione, previsti nel corso della settimana.

"Se una o entrambe le stampe sono più calde del previsto, aumenteranno le possibilità di un altro rialzo dei tassi della RBA, che non sarà preso bene dal mercato, visto il rialzo dei tassi della RBA improntato alla prudenza della scorsa settimana", ha detto.

A Sydney, l'indice dei pesi massimi finanziari ha chiuso in ribasso dello 0,5%, mentre ANZ Group, una delle 'Big Four', è sceso del 3% toccando un minimo di due settimane, dopo aver riportato un utile annuale inferiore alle stime.

Il sottoindice ha chiuso al livello più basso dal 2 novembre.

I titoli dell'oro sono scivolati dell'1,3%, segnando la quinta sessione consecutiva di ribassi, mentre i prezzi dell'oro lottano contro un dollaro più solido.

Northern Star Resources ed Evolution Mining sono scese rispettivamente del 2,6% e dell'1,6%.

I titoli del settore energetico hanno contribuito alle perdite della borsa locale, con un calo dello 0,9%, mentre i prezzi del petrolio sono diminuiti a livello globale a causa delle preoccupazioni per il calo della domanda negli Stati Uniti e in Cina.

Tra le notizie aziendali, l'australiana TPG Telecom ha concluso i colloqui con Vocus Group, sostenuta da Macquarie, per la vendita di alcune delle sue attività in fibra non mobile per circa 6,3 miliardi di dollari australiani (4 miliardi di dollari), mandando le sue azioni in ribasso dell'11,7%, per chiudere al minimo dal 7 luglio.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,4% a 11.093,03, registrando la chiusura più bassa dal 2 novembre.

(1 dollaro = 1,5726 dollari australiani) (Relazione di Adwitiya Srivastava a Bengaluru; Redazione di Sonia Cheema)