MILANO (MF-NW)--L'entrata media mensile dei ragazzi della Generazione Z (8 su 10) è pari a 842 euro e proviene da stipendio, paghetta e regali, con il 12% che ricava guadagni da vincite a scommesse, giochi e lotterie. L'80% dei giovani si ritiene in grado di gestire il denaro in autonomia. Considerando che in questa fascia d'età meno del 40% dei ragazzi ha un'occupazione stabile, il 62% di chi lavora e il 72% di chi non lavora riceve un elevato supporto da parte della famiglia non riuscendo a far fronte alle spese mensili.

Sono alcuni dei dati emersi dall'indagine promossa da Esdebitami Retake e condotta da Nomisma sui giovani della fascia d'età compresa tra i 18 e i 25 anni per indagare le loro abitudini di spesa e la conoscenza delle dinamiche finanziarie.

Indagando le modalità di approccio alla spesa il 42% dei giovani tra i 18 e i 22 anni sostiene di valutare attentamente l'opportunità di fare o meno un acquisto in base alle proprie disponibilità finanziarie (39% nel caso di ragazzi tra i 23 e 25 anni). Un accorgimento usato frequentemente è quello di fissare un limite di spesa giornaliero o settimanale cercando di non superarlo (dal 39% dei ragazzi tra i 18 e 22 anni e dal 42% di quelli tra i 23 e i 25 anni). Dall'indagine emerge anche che 1 ragazzo su 5 non pensa a quanti soldi ha a disposizione prima di effettuare un acquisto.

Lo studio evidenzia anche come la famiglia - nella maggior parte dei casi - non aiuti i ragazzi a monitorare entrate e uscite: solo il 43% dei ragazzi tra i 18 ai 22 anni tiene traccia in maniera continuativa di tutte le spese sostenute, mentre il 45% se ne cura solo a volte e per quelle più consistenti, percentuali che salgono rispettivamente al 45% e al 50% nella fascia d'età tra i 23 e i 25 anni.

Per controllare le uscite, il modo più utilizzato è l'annotazione sul telefono (nel 35% dei casi), app dedicate (32%), un diario (18%), la raccolta e conservazione degli scontrini (12%). Il 12% dei ragazzi tra i 18 ai 22 anni non tiene però alcuna traccia delle proprie spese, percentuale che scende al 5% tra i giovani tra i 23 e i 25 anni.

Sul fronte previdenza, l'87% dei ragazzi ha dichiarato di attuare azioni di risparmio e una quota minoritaria ha detto di dedicarsi a qualche forma di investimento (solo nel 10% dei casi con cadenza mensile). Questa propensione, però, si scontra con le scarse conoscenze in ambito finanziario che sono state oggetto di uno specifico approfondimento della survey Nomisma: le attuali conoscenze economico-finanziarie della Gen Z derivano principalmente dalla famiglia (40%), dalle ricerche condotte in autonomia su internet (33%), dal proprio percorso di studi (22%) o dai social network (21%).

com/ann

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October 25, 2023 06:30 ET (10:30 GMT)