ROMA (MF-DJ)--Il caro-carburanti e l'effetto-speculazione dopo lo stop allo sconto sulle accise finisce sul tavolo del Consiglio dei ministri. Dopo il fascicolo aperto dalla procura di Roma, i controlli a tappetto della Guardia di Finanza, i fari puntati dall'Antitrust con la stretta coordinata da Mr Prezzi, il Garante per la sorveglianza dei prezzi e gli oltre 100 esposti presentati dal Codacons in altrettante procure, il dossier dei prezzi anomali alle pompe di benzina sarà oggi all'attenzione del governo per possibili interventi, riporta il "Messaggero".

La linea del governo sembra rimanere quella di dare un colpo mirato alla speculazione, lì dove ci fosse, senza fare un passo indietro sullo stop allo sconto sulle accise deciso l'anno scorso dall'esecutivo Draghi.

Non una posizione di principio, ma una valutazione sulle risorse: il bonus accise costa un miliardo al mese: troppo per agire su prezzi che dovrebbero già beneficiare appieno del calo delle quotazioni del petrolio.

Giancarlo Giorgetti riferirà dei controlli anti-speculazione della Guardia di Finanza, Adolfo Urso ipotizzerà di dare più potere al garante dei Prezzi per intervenire, scrive "Repubblica", ma rischia di non bastare. Sulla necessità di fare qualcosa di più aleggia lo scontro tra i ministri. E c'è già chi ipotizza un altro Cdm in settimana, giovedì, per varare un decreto. Prima di marzo, prima di avere un quadro completo nel Def, non si vorrebbe però di nuovo intervenire sul caro energia, non si vuol rischiare di scassare i conti pubblici per un taglio non necessario sulla benzina.

I margini di intervento del governo, che ha deciso di concentrare il grosso delle risorse per contrastare il caso bollette, come è noto, sono molto ristretti, riporta la "Stampa". Questo non esclude però che palazzo Chigi possa "valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti".

gug


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January 10, 2023 03:22 ET (08:22 GMT)