Alle 10,37 i futures del Brent perdono l'1,36% a 92,26 dollari al barile, mentre il greggio statunitense Wti scendono dell'1,25% a 88,44 dollari al barile, ai minimi dal 14 settembre.

La Fed ha mantenuto invariati i tassi di interesse dopo la riunione di ieri, ma ha irrigidito la propria posizione 'hawkish' aprendo a una nuova stretta prima della fine dell'anno, che potrebbe frenare la crescita economica e la domanda complessiva di carburante.

I policymaker della Fed sono ancora dell'idea che il tasso overnight debba raggiungere un massimo del 5,50%-5,75%, 25 punti base sopra la forchetta attuale.

I mercati dell'energia si sono mostrati poco reattivi ai dati pubblicati ieri dall'Energy information administration, che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio la scorsa settimana.

La riduzione delle scorte è stata principalmente determinata dalle forti esportazioni di petrolio, mentre le scorte di benzina e gasolio si sono ridotte per l'avvio della manutenzione autunnale da parte delle raffinerie, si legge nel report dell'Eia. [EIA/S]

Tuttavia, il calo dei prezzi è limitato dalla continua preoccupazione per la scarsità di offerta a livello globale nel quarto trimestre, con le scorte di greggio a Cushing - l'hub di consegna del Wti - che hanno raggiunto i minimi da luglio 2022, e con l'estensione dei tagli alla produzione da parte dell'Opec+.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)