ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera rimane ancorata alla tendenza ribassista che dura ormai da una settimana: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'004,53 punti, con una mini-flessione dello 0,05%, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,01% a 14'017,62 punti.

Dopo un inizio sostanzialmente poco mosso, nel pomeriggio i corsi hanno puntato decisamente verso il basso, per poi permettersi una certa ripresa nel finale. Prima delle decisioni di politica monetaria della settimana prossima - mercoledì informerà la Federal Reserve, il giorno successivo Banca nazionale svizzera (BNS) e Banca centrale europea (Bce) - gli investitori preferiscono non impegnarsi, seguendo gli eventi da bordo campo.

Oggi è comunque successo poco sul piano globale: in particolare negli Usa le richieste settimanali di sussidio disoccupazione - un indicatore spesso in grado di influenzare notevolmente i mercati, perché la Fed, nelle sue decisioni, si orienta parecchio all'impiego - hanno presentato un andamento perfettamente in linea con le attese.

In Svizzera sorvegliata speciale è rimasta Credit Suisse (+3,19% a 2,94 franchi), società che oggi termina il suo aumento di capitale e che è apparsa più tonica di UBS (-0,50% a 17,01 franchi). Nel comparto assicurativo Swiss Re (+1,79%) si è presentata in chiaro rialzo sulla scia delle dichiarazioni del presidente del consiglio di amministrazione Sergio Ermotti, che si è detto insoddisfatto della redditività dell'azienda.

Per Richemont (+1,36% a 123,20 franchi) va segnalato un aumento di obiettivo di corso deciso da Goldman Sachs, mentre JPMorgan ha operato in modo opposto su ABB (invariata a 28,99 franchi). Roche (+0,58% a 302,95 franchi), che ha ottenuto il via libera negli Usa a un nuovo test per diagnosticare l'Alzheimer, si è mossa meglio degli altri due pesi massimi difensivi, Nestlé (+0,15% a 109,42 franchi) e Novartis (-0,56% a 85,30 franchi).

Nel mercato allargato Oerlikon (-1,20% a 6,16 franchi) ha sofferto per un giudizio di Vontobel.