ZURIGO (awp/ats) - La Borsa svizzera chiude anche la seconda seduta settimanale in ribasso: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'068,70 punti, in flessione dello 0,20% rispetto a ieri.

Il mercato è partito in modo negativo, ma è poi stato in grado di virare in rialzo, prima di tornare ad essere attanagliato dai dubbi. A pesare sull'umore generale è il clima di grande attesa in vista delle prossime decisioni di politica monetaria. Domani si pronuncerà la Federal Reserve, che stando agli esperti non dovrebbe alzare ulteriormente il costo del denaro. Giovedì toccherà poi alla Banca nazionale svizzera (BNS): la maggioranza degli analisti scommette su un rialzo del tasso guida di 0,25 punti al 2,00%. Un certo interesse avranno anche gli orientamenti delle banche centrali dell'Inghilterra (giovedì) e del Giappone (venerdì).

Nel frattempo gli investitori devono tenere d'occhio anche gli sviluppi congiunturali globali, che presentano chiari segnali di rallentamento. In questo contesto non sono passati inosservati alcuni dati macro diffusi oggi sia in Europa che negli Stati Uniti. Intanto l'Ocse vede il prodotto interno mondiale in rallentamento nei prossimi anni e invita ad operare strette monetarie per far fronte all'inflazione.

Sul fronte interno protagonista di un mini-rimbalzo si è dimostrata Lonza (+1,37% a 430,10 franchi), che ieri ha perso il 15% sulla scia dell'annuncio della partenza del presidente della direzione. Acquisti sono stati segnalati anche su Partners Group (+2,09% a 1051,00 franchi) e su alcuni altri titoli finanziari quali Swiss Life (+1,09% a 576,40 franchi) e Swiss Re (+1,07% a 94,68 franchi), mentre nello stesso comparto non c'è stata gloria per UBS (-0,04% a 23,40 franchi).

I dubbi sulla tenuta della congiuntura mondiale hanno avuto un influsso negativo sui valori particolarmente legati ai cicli economici quali ABB (-1,18% a 32,64 franchi), Sika (-0,66% a 239,10 franchi), Kühne+Nagel (-0,86% a 264,80 franchi) e Geberit (-1,21% a 447,20 franchi). Anche Richemont (-1,79% a 117,70 franchi) ha arretrato, malgrado i buoni dati pubblicati oggi relativi all'export orologiero elvetico.

Novartis (-0,02% a 92,00 franchi) ha abbandonato la collaborazione con il partner cinese BeiGene per la distribuzione di tislelizumab, un farmaco per il trattamento del cancro allo stomaco. Scarsamente dinamici si sono rivelati anche gli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-0,35% a 257,05 franchi) e Nestlé (-0,11% a 105,60 franchi).