ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude anche la terza seduta della settimana in ribasso: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'193,92 punti, in flessione dello 0,21% rispetto a ieri.

Le giornata si è rivelata assai calma, complice anche la festività di ieri negli Stati Uniti. Gli investitori sono inoltre apparsi orientati alla prudenza, in attesa di conoscere - in serata - i verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve: si spera in segnali che possano fornire informazioni circa le future mosse dell'istituto.

Stanno intanto aumentando i timori riguardo all'intensificarsi del braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti nel settore dell'alta tecnologia. E anche dal profilo congiunturale il paese asiatico a partito unico ha presentato note poco rallegranti: l'indice Pmi dei servizi è risultato inferiore alle aspettative degli analisti, cosa che rinfocola i dubbi sulla tenuta dell'economia mondiale. Positivamente è stata invece accolta la notizia che nell'Eurozona i prezzi alla produzione sono nuovamente scesi, per la prima volta dalla fine del 2020.

I deludenti dati macro cinesi hanno avuto un impatto non indifferente su Richemont (-0,93% a 148,90 franchi) e su diversi valori particolarmente sensibili agli andamenti economici quali Geberit (-1,71% a 455,30 franchi), ABB (-0,41% a 34,26 franchi) e Holcim (-0,27% a 58,64 franchi). Hanno sostenuto il listino Roche (+0,75% a 276,80 franchi) e Novartis (+0,16% a 88,96 franchi), mentre un po' meno ispirato si è rivelato il terzo peso massimo difensivo Nestlé (-0,06% a 106,90 franchi).

Nel mercato allargato va segnalato il crollo AMS Osram (-13,32% a 5,74 franchi), che oltre a soffrire il cattivo momento dei valori tecnologici ha dovuto fare i conti anche con possibili nuovi ritardi nelle forniture relativi ad Apple. Schindler (invariata a 197,50 franchi) non ha invece reagito con eccessivo entusiasmo a un positivo cambiamento di obiettivo di corso operato da JPMorgan.