ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude anche la seconda seduta della settimana in ribasso: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'760,38 punti, in flessione dello 0,56% rispetto a ieri.

Dopo i rialzi delle ultime settimane, il mercato sembra voler osservare una pausa e, secondo taluni, l'auspicato rally di fine d'anno potrebbe già essere finito. Negli ultimi tempi i corsi sono stati sostenuti dalle speranze di un taglio dei tassi, a partire dal 2024: ma per far sì che possano ulteriormente salire servirebbero nuove buone notizie dal mondo economico.

Impulsi importanti potrebbero arrivare con gli ultimi dati sull'inflazione che saranno pubblicati nel corso della settimana in Europa, mentre dagli Stati Uniti sono attese le indicazioni sui consumi. "Se la tendenza al ribasso del rincaro continuerà, le azioni potrebbero tornare a salire", ha affermato un operatore. In questo contesto grande attenzione sarà prestata anche alle dichiarazioni di vari rappresentanti della Federal Reserve (Fed) e al Beige Book, il rapporto congiunturale della Fed che sarà pubblicato domani sera. Lo stesso giorno sarà pure diffuso l'ultimo dato sulla fiducia dei consumatori americani.

Nel frattempo i dubbi sulla ripresa del mercato cinese hanno messo sotto pressione i titoli del lusso quali Richemont (-2,86% a 108,50 franchi). Sonova (-2,88% a 246,20 franchi) ha subito l'impatto di realizzi di guadagno, dopo aver guadagnato in un mese un quinto del suo valore.

Novartis (-0,80% a 85,28 franchi) si è data nuovi e più ambiziosi obiettivi sul fronte dei ricavi a medio termine, ma è apparsa solo inizialmente più tonica degli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-0,42% a 235,90 franchi) e Nestlé (-0,82% a 99,40 franchi).

Bene orientati si sono rivelati alcuni titoli finanziari quali UBS (+0,83% a 23,20 franchi) e Swiss Re (+0,24% a 103,30 franchi). Acquisti sono stati segnalati anche su Holcim (+0,45% a 63,18 franchi), mentre meno ispirati si sono rivelati gli altri valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali ABB (-0,03% a 33,88 franchi), Kühne+Nagel (-0,39% a 253,40 franchi) e Sika (invariata a 235,00 franchi).

Nel mercato allargato Julius Bär (-4,68% a 43,54 franchi) ha continuato a soffrire per l'importante esposizione creditizia nei confronti di Signa, colosso immobiliare austriaco in gravi difficoltà.