ZURIGO (awp/ats) - Prosegue il momento negativo alla borsa svizzera, che ha chiuso ancora una volta in ribasso, archiviando la seduta peggiore da oltre tre mesi a questa parte, vale a dire dallo scorso 6 luglio.

L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'675,44 punti, in flessione dell'1,28% rispetto a ieri.

A tenere gli investitori sulle spine sono gli eventi in Medio Oriente, con la situazione che si è fatta ancora più drammatica dopo che un ospedale è stato colpito nella Striscia di Gaza. Le speranze che la diplomazia possa contribuire ad allentare le tensioni stanno sfumando: il rischio è un'escalation a livello regionale. Se questa si dovesse verificare i prezzi dell'energia potrebbero rapidamente salire, con effetti a cascata sull'inflazione e ulteriori ritocchi al rialzo dei tassi di interesse: uno scenario che avrebbe anche un impatto grave sull'economia globale.

È inoltre tornato in primo piano il tema della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Washington vuole negare a Pechino l'accesso alla tecnologia avanzata dei semiconduttori e sta quindi limitando la vendita di chip Nvidia. Sul fronte congiunturale va invece segnalata la crescita economica inaspettatamente forte in Cina nel terzo trimestre.

In Svizzera i riflettori erano puntati su ABB (-6,46% a 30,55 franchi), che nel terzo trimestre ha visto aumentare nettamente il fatturato, ma nel contempo scendere gli ordinativi: sono così scattati i realizzi di guadagno per un titolo che negli ultimi mesi si era ben comportato.

Sorvegliata speciale era anche Lonza (-3,53% a 344,70 franchi), che ha faticato a trovare una nuova stabilità dopo aver perso ieri il 16% sulla scia della giornata degli investitori. Logitech (-1,57% a 63,76 franchi) ha sofferto per il quadro globale legato al braccio di ferro sino-americano sui chip. Richemont (-0,28% a 105,10 franchi) è stata invece almeno in parte sostenuta dagli ultimi dati congiunturali cinesi migliori del previsto.

Scarsamente ispirati si sono rivelati i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,51% a 102,26 franchi), Novartis (-0,26% a 87,15 franchi) e Roche (-1,21% a 249,45 franchi). Un rosso ancora più scarlatto ha caratterizzato UBS (-2,39% a 22,02 franchi).