Il Presidente dell'Ecuador ha dichiarato lunedì di cercare un sostegno finanziario da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, oltre ad estendere la produzione di un blocco petrolifero che è stato votato per essere chiuso, nel tentativo di liberare fondi per combattere il crimine organizzato.

Il Presidente Daniel Noboa, un uomo d'affari di 36 anni che ha iniziato il suo mandato a novembre, ha lanciato uno stato di emergenza di 60 giorni, un coprifuoco notturno e un'offensiva militare contro i gruppi criminali che ha designato come terroristi.

L'escalation di violenza nel Paese sudamericano, che ha visto uomini armati prendere d'assalto una trasmissione televisiva in diretta all'inizio di questo mese, arriva mentre l'economia sta lottando per far fronte agli obblighi del debito interno, limitando la sua capacità di ottenere prestiti dall'estero.

I più alti funzionari statunitensi visiteranno l'Ecuador questa settimana per incrementare la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza e lotta al crimine organizzato.

Noboa ha detto in un'intervista al canale televisivo Teleamazonas che "il rifinanziamento del debito estero" sarebbe vitale.

"È importante avere l'aiuto degli Stati Uniti e dell'Europa, in modo da non essere strangolati finanziariamente mentre conduciamo questa guerra", ha detto Noboa, senza fornire ulteriori dettagli.

Il Ministro dell'Economia Juan Carlos Vega incontrerà questa settimana gli enti governativi statunitensi, le organizzazioni multilaterali e gli investitori per cercare di finanziare i progetti sociali e rilanciare l'economia, ha dichiarato il suo Ministero in un comunicato.

Noboa ha anche osservato che un'opzione sarebbe quella di posticipare la chiusura del blocco petrolifero amazzonico 43-ITT, la cui chiusura è prevista per agosto dopo un referendum ambientale.

Il blocco, gestito dalla società statale Petroecuador, produce circa 55.000 barili al giorno (bpd).

Noboa ha anche annunciato un taglio di 1 miliardo di dollari alle spese governative e ha detto di essere favorevole a una tassa sui profitti registrati dalle banche private negli ultimi due anni.

"È essenziale mantenere un certo reddito fino alla fine di questo periodo cruciale", ha detto nell'intervista. "Se non combattiamo e non ci finanziamo, perderemo il Paese". (Servizio di Alexandra Valencia; Scrittura di Sarah Morland, Editing di Louise Heavens)