L'azienda petrolifera statale nigeriana NNPC Ltd afferma che una filiale dell'italiana Eni non ha ottenuto il suo consenso prima di annunciare un accordo per la vendita di beni petroliferi onshore all'azienda locale Oando PLC, un'omissione che potrebbe aver violato i termini di un accordo operativo congiunto, secondo una lettera vista da Reuters.

La lettera mette in dubbio la velocità della transazione, annunciata lunedì, e sottolinea le difficoltà che le major petrolifere internazionali hanno affrontato nei loro sforzi pluriennali per vendere le attività petrolifere e di gas onshore in Nigeria.

Nella lettera, datata 4 settembre, l'NNPC ha affermato che la controllata dell'Eni, Nigerian Agip Oil Company Ltd (NAOC), non ha chiesto il suo consenso prima di annunciare l'operazione, e che il suo consenso è obbligatorio prima di trasferire una partecipazione in una joint venture.

L'NNPC ha definito il mancato ottenimento del consenso preventivo scritto "una grave violazione" dell'accordo operativo congiunto (JOA).

La filiale dell'azienda petrolifera statale NNPC Exploration and Production Limited (NEPL) detiene una partecipazione del 60% in una joint venture NAOC.

L'Eni, che non rilascia alcun commento sulle questioni relative alla sua controllata NAOC Ltd, non ha commentato immediatamente.

Il portavoce della NNPC, Garba Deen Muhammad, ha confermato che la NEPL ha inviato la lettera alla NAOC, ma ha detto che la lettera non indicava un'obiezione alla transazione.

"Il NEPL sta solo richiamando l'attenzione su alcune clausole importanti del JOA, che potrebbero essere state trascurate per errore. Il rispetto di queste clausole proteggerà la transazione ora e in futuro", ha detto.

Oando ha rifiutato di commentare la lettera, ma ha detto "confidiamo che, come richiesto da NEPL, NAOC si impegnerà di conseguenza per garantire che le sue preoccupazioni siano affrontate".

Oando ha anche affermato che Eni non ha ceduto la sua partecipazione del 20% nella JV NAOC a Oando, ma ha firmato un accordo per vendere il 100% delle azioni di NAOC Ltd, subordinatamente a tutte le approvazioni normative e dei partner e alla due diligence.

I dirigenti del settore petrolifero affermano che la conclusione delle vendite di asset è fondamentale per stimolare gli investimenti negli asset petroliferi e di gas onshore, ma i problemi legali e normativi hanno bloccato altre operazioni, in particolare la vendita di asset di Exxon Mobil Corp (XOM.N) all'azienda locale Seplat.

La Nigeria, tipicamente il più grande esportatore di petrolio dell'Africa, ha faticato a pompare negli ultimi anni a causa di furti e anni di investimenti insufficienti. Quasi tutte le major petrolifere internazionali, tra cui Shell ed Exxon, hanno in corso vendite onshore a causa di furti e fuoriuscite di petrolio, scontri continui con le comunità e budget di esplorazione più mirati. (Servizio a cura di Libby George, servizi aggiuntivi di Francesca Landini a Milano; editing di Emelia Sithole-Matarise)