BRUXELLES (awp/ats/ans) - "Finora 22 Stati membri hanno espresso il loro interesse preliminare nell'aggregare la domanda di gas per oltre 17 miliardi di metri cubi per i prossimi tre anni". Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic al termine della riunione del board della piattaforma Ue per gli acquisti congiunti di gas con i rappresentanti dei governi nazionali.

"Ho incoraggiato i restanti cinque Paesi a informarci sui loro volumi al più presto", ha sottolineato Sefcovic, riferendo che la domanda aggregata sarà accompagnata "da quasi 4 miliardi di metri cubi segnalati da Moldavia, Ucraina e Serbia".

Bruxelles intende andare sul mercato globale del gas per avviare gli acquisti comuni "all'inizio di aprile", ha ancora indicato Sefcovic, sottolineando che da parte delle "grandi aziende" vi sono ancora "molte domande sulle condizioni e i parametri" di acquisto, ma che l'esecutivo dell'Ue sarà "in grado di rispondere in tempo per rispettare la scadenza di aprile".

"Dobbiamo programmare l'acquisto in modo intelligente per non creare una carenza sul mercato globale", ha avvertito il vicepresidente dell'Ue, che considera anche "le tempistiche e le destinazioni" per l'uso e lo stoccaggio del gas una priorità al pari del prezzo e dei volumi di gas da negoziare.

La prima domanda aggregata, in attesa che vengano resi noti i volumi da parte dei cinque paesi che a oggi mancano all'appello, nei dati offerti da Sefcovic supererà comunque i 20 miliardi di metri cubi di gas per il periodo 2023-2025.

"Come sapete - ha ricordato - con gli acquisti comuni è obbligatorio coprire il 15% della nostra capacità di stoccaggio del gas" arrivando quindi a una soglia "che dovrebbe essere equivalente a 30,5 miliardi di metri cubi di gas, e stiamo andando in quella direzione".

"I principali operatori stanno facendo del loro meglio" sul mercato e "ora tutti guardano al livello di riempimento degli stock per il prossimo anno, che attualmente è intorno al 60%" grazie anche all'"inverno mite", ha aggiunto ancora il vicepresidente dell'Ue, facendo tuttavia appello "alle industrie e agli Stati membri" a essere "vigili" e "non compiacenti" davanti alla situazione odierna sul mercato.