"No", ha risposto l'AD di UniCredit Andrea Orcel alla domanda di Bloomberg Tv se l'istituto di credito stia acquistando azioni della Popolare di Sondrio.

Stamani il Sole 24 Ore ha scritto che "una grande banca d'affari americana" si sarebbe mossa per raccogliere un pacchetto del 10% di Pop Sondrio con l'obiettivo di favorire l'ingresso di una banca italiana, indicando UniCredit quale istituto interessato.

"Ogni volta che vengo intervistato c'è qualcosa. Ieri era Commerzbank, oggi Popolare di Sondrio... Siamo molto disciplinati nel dire: è strategico? E si adatta in termini di valutazione?", ha detto Orcel.

"Sappiamo cosa è strategico, ma le valutazioni sono disallineate. Quindi ci sono molti intermediari e molto rumore da parte di chi cerca di creare transazioni ma i numeri non tornano", ha aggiunto Orcel.

Pop Sondrio non ha commentato le indiscrezioni.

Il numero uno di UniCredit, considerato uno specialista dell'M&A e per tale motivo al centro di speculazioni su possibile mosse del gruppo anche alla luce della sua ampia dotazione di capitale, ha ribadito la sua posizione in tema di consolidamento quale potenziale strumento per accelerare la crescita, ma solamente alle giuste condizioni.

Ieri parlando a Cnbc a Davos, Orcel ha detto che, nonostante le fusioni bancarie a livello europeo siano necessarie, l'assenza di una vera unione bancaria europea e lo squilibrio tra valutazioni e fondamentali degli istituti di credito ostacolano il processo rendendo "difficile se non impossibile" qualsiasi operazione transfrontaliera.

Intanto le ipotesi stampa odierne hanno alimentato le speculazioni di mercato su possibili grandi manovre nell'azionariato di Pop Sondrio, il cui titolo a Piazza Affari segna un rialzo del 3,5% con scambi intensi.

Sempre in borsa, UniCredit guadagna il 2% dopo una partenza piatta, in attesa anche dei conti 2023 che saranno discussi dal Cda domenica 4 febbraio, invece che il primo del mese come previsto inizialmente.

Lo scorso settembre il gruppo Unipol ha raddoppiato la sua quota in Pop Sondrio salendo fino a quasi il 20%, una mossa considerata dal mercato funzionale ad una eventuale fusione tra l'istituto valtellinese e Bper, banca di cui il gruppo assicurativo è il primo azionista con una quota di quasi il 20%.

(Valentina Za, Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)