A dirlo è l'AD di Eni, Claudio Descalzi, parlando a margine dell'Energy Summit in corso a Milano che tuttavia mette in guarda dal fatto che "non si è mai sicuri dell'approvvigionamento quando non si hanno risorse proprie come l'Italia"

"La situazione energetica con la Russia che ha creato un buco da 150-160 miliardi di metri cubi è ancora molto volatile e lo vediamo, nonostante gli stoccaggi in tutta Europa abbiamo superato il 95% di riempimento. Vediamo che c'è ancora una oscillazione dei prezzi", ha sottolineato il numero uno della major petrolifera.

L'AD di Snam, Stefano Venier, ha aggiunto che il paese "ha superato in termini di stoccaggio il livello di tutto il 2022, abbiamo preparato il sistema nel migliore dei modi. Il Gnl a fine agosto ha raggiunto quota 11 miliardi di metri cubi di import cui si aggiunge oltre 1 miliardo di metri di Piombino".

Tornando alla volatilità, secondo Descalzi "è dovuta al fatto che non essendoci più questi flussi via tubo, nonostante gli stoccaggi pieni e il gnl ormai a livello mondiale connesso a tutti i mercati, basta che ci sia una interruzione, come gli scioperi in Australia o le manutenzioni norvegesi che richiedono più tempo o il grande giacimento giant olandese, che è stato chiuso, tutto questo crea immediatamente delle oscillazioni e delle paure".

Un sistema, pertanto, molto più volatile, "molto più frammentato e quindi molto più soggetto ad aumenti e riduzioni", dove anche l'andamento climatico fa la differenza. "Adesso il prezzo del gas sta scendendo perché è stato annunciato che nelle prossime due settimane farà caldo, dobbiamo abituarci perché sono scomparsi questi miliardi di metri cubi", ha concluso il numero uno di Eni.

(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei)