LONDRA (Reuters Breakingviews) - Ferretti sta sondando acque inesplorate. Il costruttore italiano, controllato dal gruppo cinese Weichai, che produce yacht e i celebri motoscafi Riva amati dalle star di Hollywood, è in procinto di diventare la prima società quotata a Hong Kong pronta ad offrire azioni a Milano. La mossa non offre grandi vantaggi in termini di valutazione, ma potrebbe contenere i crescenti rischi legati al contesto geopolitico. Se Ferretti riuscisse a veleggiare verso l'Italia senza difficoltà, la connazionale Prada sarebbe tentata di seguirla. Con il suo ritorno in patria, Ferretti sta rubando la scena al produttore da 17 miliardi di dollari delle costose borse Galleria. Dall'Ipo del 2011, le azioni Prada vengono scambiate esclusivamente sulla piazza finanziaria asiatica. La decisione ha prodotto però un rendimento annuo di appena il 4%, compresi i dividendi, secondo i dati Refinitiv.

Nonostante abbiano espresso il desiderio di quotarsi anche a Piazza Affari, i proprietari Miuccia Prada e Patrizio Bertelli si sono dimostrati riluttanti a ridurre la loro quota dell'80%, rallentando i piani per dual listing.Per Ferretti, Hong Kong ha rappresentato un utile trampolino di lancio. Quotandosi nel centro finanziario asiatico, l'amministratore delegato Alberto Galassi ha ottenuto la valutazione di circa 1 miliardo di dollari che non era riuscito a ottenere a Milano nel 2019. Avere il gruppo cinese Weichai in qualità di controllante ha sicuramente aiutato: cinque enti statali cinesi si sono impegnati ad acquistare la metà delle nuove azioni offerte da Ferretti nell'ambito dell'Ipo da 244 milioni di dollari.

La logica finanziaria di un dual listing a Milano non è ovvia. Le azioni Ferretti scambiano a 12 volte l'utile netto previsto per quest'anno, pari a 78 milioni di euro, un livello inferiore rispetto al multiplo di 15 volte della rivale milanese Sanlorenzo. Ciò è da attribuire sia alla proprietà statale cinese sia ai risultati più modesti: con un tasso di crescita composto del 14% annuo, l'espansione dei ricavi di Ferretti dal 2018 è ben al di sotto del 23% raggiunto da Sanlorenzo.Tuttavia, con l'intensificarsi delle tensioni tra Cina e Occidente, aumenta l'urgenza per Ferretti di diversificare la propria base di investitori: Weichai, che ha rilevato la società nel 2012, prevede di vendere circa la metà del suo 64% nella nuova Ipo.L'imminente debutto sul mercato di Ferretti suggerisce che gli ostacoli tecnici che sembravano aver rallentato i piani di dual listing di Prada non sono insormontabili. Un problema consisteva nella richiesta di avere tutte le azioni in forma digitale per poterle trattare sul mercato italiano. A Hong Kong molte azioni esistono ancora sotto forma di certificati fisici, che vengono scambiati elettronicamente solo dopo essere stati depositati in un sistema centralizzato. Per risolvere il problema, Ferretti ha ottenuto dalle autorità di Hong Kong una deroga per cancellare le azioni cartacee ancora in circolazione.

I detentori dovranno depositare le azioni presso i broker o gli uffici di registrazione entro un termine stabilito.Il percorso apparentemente rapido di Ferretti non permette più scuse a Prada. Lorenzo Bertelli, alla guida del gruppo, ha parlato apertamente della necessità di gestire i rischi geopolitici attraverso una quotazione europea. I venti di cambiamento potrebbero spingere a questo passaggio prima del previsto.

(Yawen Chen, tradotto da Chiara Bontacchio, editing Andrea Mandalà)