ROMA (MF-DJ)--Il mercato degli appalti pubblici italiani è in costante crescita, ma si polarizza sempre di più verso le dimensioni maggiori, tagliando fuori dalla partita le micro e piccole imprese, vale a dire l'ossatura dell'apparato produttivo nazionale, e favorendo piuttosto la parte progettuale rispetto a quella esecutiva dei lavori. Così il mercato degli appalti pubblici si è trasformato nella cartina di tornasole delle difficoltà burocratiche che incontrano quotidianamente artigiani e piccole imprese fino a diventare un Everest.

E' questo, in sintesi, il risultato del 4* Osservatorio burocrazia Cna, dedicato ad "Appalti pubblici - L'Everest delle piccole imprese", frutto dell'analisi di oltre 6.000 bandi che riguardano 28 città italiane. Il valore monetario complessivo del mercato degli appalti pubblici nel nostro Paese ha sfiorato i 200 miliardi di euro nel 2021, registrando una crescita vertiginosa dai poco oltre i 100 miliardi del 2016.

Cna segnala "un avviluppamento legislativo. Dal 2016 al 2022 il Codice dei contratti pubblici ha subito ben oltre 800 modifiche. Solo l'articolo 36 (relativo ai contratti sotto soglia) ha conteggiato 16 cambiamenti. Mentre orientarsi nella disciplina è da emicrania: dal Regio Decreto del 1869 ai decreti Pnrr si contano più di 100 fonti". Per disboscare questa foresta fossile è necessario un intervento in profondità e Cna propone un decalogo per aiutare la politica a creare un mercato più efficiente e trasparente per le piccole imprese ma soprattutto per i cittadini.

Permangono le gravi difficoltà nella partecipazione delle piccole imprese alle procedure di gara, prima di tutto a causa dell'incremento dei volumi dei bandi nelle classi d'importo maggiore, che automaticamente emargina le piccole imprese, accrescendo il fenomeno dei sub-appalti perché solo in rari casi le imprese aggiudicatarie sono poi in grado di realizzare i lavori. Un problema comune alle imprese italiane è quello della scarsa digitalizzazione delle procedure.

Cna chiede, tra l'altro, certezza delle fonti con regole chiare e proporzionate alla dimensione degli operatori economici; semplificazione del regime degli appalti; riserva obbligatoria in favore delle piccole imprese; introdurre l'ambasciatore delle piccole imprese negli appalti

all'interno delle stazioni appaltanti; piena digitalizzazione delle banche dati per ridurre gli oneri richiesti alle imprese; trasparenza dei dati; qualificazione delle stazioni appaltanti e degli operatori economici; favorire forme aggregate tra le imprese e l'istituzione di una cabina di regia per monitorare l'attuazione della riforma.

pev

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January 24, 2023 06:15 ET (11:15 GMT)