MILANO (MF-DJ)--"Servono gradualità e neutralità tecnologica". A ripeterlo più volte in un'intervista al Corriere della Sera è Angelo Sticchi Damiani, dal 2012 presidente di Automobile Club d'Italia (Aci), condividendo le ragioni che spingono il governo italiano a chiedere di rivedere il termine del 2035 fissato in sede Ue per la produzione di motori diesel e benzina.

"Siamo arrivati a una decisione molto rigida" sullo stop alla vendita delle auto con motori endotermici dal 2035 "quando ancora il quadro non è chiaro. In Italia, per esempio, non abbiamo energia elettrica da fonti rinnovabili in grado di soddisfare una nuova domanda crescente, non abbiamo un'infrastruttura di colonnine di ricarica adeguata e che assicuri gli spostamenti di lungo raggio. La verità è che l'auto elettrica in questo momento si configura come una nuova mobilità fatta da city car per chi se lo può permettere, visto il costo di questo tipo di auto", ha dichiarato.

Sul tentativo di Italia e Germania di riorientare il percorso verso l'elettrificazione rendendolo più graduale, Sticchi Damiani ha detto che "è difficile stabilire i reali pesi dal punto di vista del consenso negli organi rappresentativi dell'Europa. La Germania può esercitare un ruolo di indirizzo, ma l'obiettivo è arrivare a un convincimento di carattere generale e chiarire che esistono più alternative. La tecnologia e il progresso evidenziano che i carburanti ecologici e i carburanti sintetici possono garantire un'ottima capacità di abbattimento delle emissioni. Ci sono, dunque, più soluzioni per assicurare la famosa neutralità tecnologica. Dobbiamo perciò riservarci tutte le strade possibili per un modello sostenibile in grado di ridurre le emissioni di C02. E' davvero poco razionale decidere oggi cosa accadrà tra 12 anni. Con le attuali modalità per l'Italia sarebbe una rovina".

"In Italia abbiamo il parco auto circolante più vecchio d'Europa con 3,5 milioni di auto Euro 0. E' inimmaginabile che così tanti italiani siano in grado di cambiare auto e acquistarne, addirittura, una elettrica senza un percorso graduale, perché si tratta di persone che non hanno le risorse per comprare un'auto nuova", ha spiegato, sottolineando che "bisogna fare le scelte corrette nei tempi giusti, altrimenti rischiamo di non fare bene ciò che, invece, va fatto. E poi vanno evitati contraccolpi dal punto di vista sociale ed economico, smantellando fabbriche e abbandonando tecnologie mature e avanzate, perché va detto: non tutti i Paesi possono farsi carico di una rivoluzione così costosa".

cos


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March 03, 2023 04:21 ET (09:21 GMT)