MILANO (MF-DJ)--Banca Popolare di Lajatico ha realizzato nel primo semestre dell'anno un utile netto pari a 3,329 mln (633 mila al 30 giugno 2020).

Da marzo 2020 la banca, spiega una nota, ha dovuto sostenere sforzi rilevanti per poter assistere nel migliore dei modi le famiglie e le piccole e medie imprese del territorio nel nuovo clima di improvvisa recessione e di profonda incertezza sulle prospettive future.

In tale ambito sono state processate circa 2.100 richieste di moratoria riguardanti 270 milioni di euro di finanziamenti concessi oltre a 1.500 richieste di erogazione di nuova liquidità per complessivi 87 milioni di euro. L'efficacia di tali operazioni è confermata dall'attuale consistenza di "moratorie" per le quali è stata richiesta la proroga al 31.12.2021: 100 posizioni per un totale di 21 milioni di finanziamenti.

Nel primo semestre dell'anno è proseguita la fase di positiva espansione degli impieghi alla clientela, saliti al 30 giugno scorso a 677 milioni, con un incremento del 2,3% da inizio anno e del 6,3% rispetto alla Semestrale 2020. La crescita, in linea con gli obiettivi del piano strategico aziendale, è stata trainata anzitutto dall'ulteriore espansione dello stock dei mutui (+3,3%), prevalentemente concessi per l'acquisto della prima casa.

Anche la consistenza della raccolta diretta da clientela ordinaria ha registrato un nuovo miglioramento nel semestre (+3,7%). Tale fenomeno, che riflette analogo andamento su scala nazionale, comprende un'importante quota di liquidità riguardante le imprese, da riferirsi alle erogazioni dei finanziamenti garantiti dallo stato ancora in attesa di una diversa destinazione. La raccolta indiretta si è incrementata del 7,0% rispetto alla fine dell'anno precedente, portando il totale della "massa amministrata" della clientela a 1.365 milioni (+4,5%).

Si è registrato anche un incremento della "raccolta gestita" (prevalentemente composta da quote di Fondi di investimento e prodotti assicurativi) che ha fatto segnare un +14,1%. L'incidenza della raccolta "gestita" sulla "indiretta" sale al 60,6%.

L'andamento dei crediti deteriorati e delle connesse coperture, nel corso del I° semestre dell'anno, è stato caratterizzato da eventi che, sia in positivo che in negativo, non potranno far rilevare analoga incidenza nel corso della restante parte dell'esercizio. Ad esempio, il dato riguardante l'incremento dell'indice Npl ratio - che registra una crescita al 30 giugno 2021 attestandosi al 10,6% rispetto all'8,6% del 31.12 scorso ed al 10,1% di un anno fa -, risente, da un lato, dell'incremento di nuove classificazioni (tra le quali quelle riguardanti l'allineamento alle evidenze ispettive della 2 Banca d'Italia) dall'altro, della non ancora realizzata attività di cessione di posizioni che si concretizzerà nella seconda parte dell'anno.

Sul fronte delle coperture (36,47% rispetto al 45,69% del 31.12.2020) hanno inciso: una minore svalutazione dei crediti in bonis (0,66%) per le migliorate previsioni di scenario, nonché una riduzione della coverage delle deteriorate Utp derivante dall'importante incremento di posizioni "going concern" coperte con una percentuale svalutativa inferiore rispetto alla media.

La proiezione a fine esercizio prevede incrementi più che proporzionali. Commentando il risultato economico è da osservare come la dinamica favorevole degli impieghi, e, soprattutto, la quota interessi legata alle operazioni straordinarie Tltro III, hanno consentito un miglioramento dell'11,5% del margine di interesse rispetto allo stesso periodo del 2020.

Discreto anche l'apporto delle commissioni da servizi che hanno visto incrementare la loro incidenza del 6,8% su base annua. L'eccezionale incidenza degli utili da cessione di titoli che ha fatto registrare un livello di 3,1 milioni, ha determinato una significativa crescita del margine di intermediazione (+21,9%).

Il commentato andamento del credito deteriorato, associato ad alcune riprese di valore realizzate nel corso del semestre, ha contribuito all'evidenziazione di un costo del credito inferiore alle previsioni (2,05 milioni). Come detto tale elemento di costo avrà uno sviluppo più che proporzionale nel corso del secondo semestre 2021.

I costi operativi fanno registrare un incremento del 6,7% sia per oneri dovuti all'adeguamento alle misure di contrasto al covid 19 che dagli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri. Il commentato, straordinario, incremento del margine di intermediazione porta momentaneamente l'indice cost-income al 58,9%.

Al 30 giugno 2021 i fondi propri della Banca ammontano a 80,4 milioni, in riduzione rispetto a fine 2020 (83,8). Al proposito si segnala che la Banca utilizza il regime transitorio, volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9, previsto dal Reg. (Ue) 2017/2395 così come modificato dal Reg. (Ue) 873/2020 ed utilizza la facoltà di cui al paragrafo 7 bis dell'art. 473 bis.

I coefficienti patrimoniali, escluso dal computo l'utile della Semestrale, risultano in riduzione rispetto al Bilancio 2020, mantenendosi comunque su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti dall'Organo di Vigilanza.

Il Cet 1 Ratio e il Total Capital Ratio si collocano rispettivamente al 14,80 e al 15,66%.

com/cce

MF-DJ NEWS

2211:50 set 2021

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September 22, 2021 05:51 ET (09:51 GMT)