ROMA (MF-DJ)--L'andamento del credito bancario alle imprese potrebbe subire un peggioramento se la Banca centrale europea, come del resto assai probabile, dovesse proseguire con l'aumento del costo del denaro, già portato, nel corso del 2022, dal 0 al 2,5%: un ulteriore aumento dei tassi di interesse corre seriamente il rischio di produrre un robusto credit crunch, soprattutto nei confronti delle aziende.

E' quanto sottolinea Unimpresa anche in merito alle recenti dichiarazioni del vertice della Bce vanno, purtroppo, nella direzione di un ulteriore innalzamento del tasso base.

Alla politica monetaria restrittiva si affianca, peraltro, un inasprimento dei requisiti patrimoniali imposti dalla stessa Commissione di vigilanza della Bce alle banche commerciali: un mix micidiale, quello prodotto dagli alti tassi e dalla regolamentazione bancaria, che renderà sempre più costoso e difficile l'accesso ai finanziamenti da parte delle imprese e pure delle famiglie.

Questo atteggiamento da parte della Bce "non solo è inaccettabile, ma soprattutto appare scarsamente contrastato da parte dei governi dei Paesi membri dell'Unione europea, compreso il nostro che solo raramente fa sentire adeguatamente la propria voce nei confronti di Francoforte. Qualche appunto sta arrivando dentro la Bce e in questo senso è più che apprezzabile la presa di posizione del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, molto critico nei confronti della strategia di comunicazione del vertice dell'Eurotower", osserva il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.

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2409:43 gen 2023


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January 24, 2023 03:45 ET (08:45 GMT)