ROMA (MF-NW)--"Il sistema bancario e finanziario può e deve dare un contributo convogliando consistenti flussi di risparmio privato verso il finanziamento dei progetti di investimento in energie rinnovabili, in efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni carboniche".

Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, durante il suo

intervento alla presentazione dell'ottava edizione del Rapporto ASviS,

aggiungendo che "non si tratta tanto di eseguire un compito cui si è obbligati per legge quanto, piuttosto, della capacità di cogliere le opportunità che ne derivano, visto che i progetti di investimento da finanziare possono avere rendimenti elevati, con benefici per gli stessi operatori finanziari".

Per farlo, ha sottolineato il governatore, "è importante che il sistema sia pronto fin da subito alla gestione dei rischi climatici e ambientali. In primo luogo, perché gli operatori finanziari devono valutare l'entità attuale e prospettica dei rischi a cui sono esposti e allestire presidi per 4 limitarne gli impatti sulle proprie attività. In secondo luogo, perché tali rischi vanno presi in considerazione nelle decisioni di allocazione degli impieghi - nell'erogazione del credito come nell'acquisto di titoli - e nelle modalità con cui se ne dà conto al mercato e agli stakeholder".

In una prospettiva più lunga, "gli intermediari dovrebbero integrare i diversi aspetti della transizione nelle proprie strategie aziendali, per trarre profitto dalle opportunità di mercato che questa trasformazione potrà portare con sé", ha continuato.

Il governatore ha poi messo in evidenza che "a fronte di una diffusa e crescente consapevolezza dell'importanza della sostenibilità ambientale per i modelli di business, va riconosciuto il significativo avanzamento che il sistema finanziario italiano ha fatto negli ultimi anni in termini sia di prime azioni concrete per ridefinirli, sia per accrescere la trasparenza nei confronti delle autorità di supervisione di banche e mercato". Nonostante questi progressi, però, "gli operatori del sistema italiano (analogamente a quanto accade in altri paesi) registrano difficoltà a integrare pienamente le tematiche climatiche e ambientali all'interno delle proprie strategie aziendali, ancora poco allineate alle aspettative di vigilanza emanate dalla Banca d'Italia nell'aprile 2022".

Molte delle iniziative su questi temi da parte dei soggetti vigilati "sono in cantiere o in una fase di sviluppo ancora preliminare. I progressi dell'integrazione del rischio climatico nelle operazioni di credito, e quindi nella determinazione dei tassi da applicare ai prestiti, nelle attività di gestione e nell'allocazione del capitale sono limitati", ha spiegato Visco spiegando che "va accresciuta la trasparenza sia sulle strategie perseguite, sia sull'esposizione dei portafogli ai rischi fisici e di transizione, e vanno ampliate le coperture assicurative (su rischi climatici e catastrofali) da parte delle imprese affidate".

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

1913:08 ott 2023


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